Fascisti di sinistra

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Chaos Phoenix
view post Posted on 18/1/2008, 00:39




Premetto che l'opinione di una persona,per quanto possa essere illustre,non coincide necessariamente con la realtà storica.
Le vicende dell'Italia post-bellica furono tutt'altro che chiare e scusami se mi permetto di dubitare del fatto che le squadracce siano sorte come paladine dei cittadini tristemente oppressi dalle violenze socialiste.
Come ho già detto molti squadristi erano ex-socialisti,delusi dall'atteggiamento neutralista del partito socialista,e anche Mussolini stesso ci tenne a conferire al regime una patina di socialismo,tant'è vero che ci sono alcuni fascisti che si definiscono fascisti.
Perciò ciò che è sicuramente vero delle squadracce è che furono finanziate e appoggiate dai principali industriali italiani,che temevano la forza dei socialisti e un possibile colpo di stato,e che furono manovrate politicamente come lo stesso mussolini.
Si opposero ai socialisti perché questo faceva comodo ad altri.
Inoltre le squadracce erano tutt'altro che omogenee,fra di esse c'erano molti gruppi sorti in maniera puramente casuale e privi di qualunque direzione politica.

In definitiva,dire che gruppi armati socialisti e squadracce erano nettamente distinti non è affatto corretto,soprattutto perché erano tutto meno che movimenti ben organizzati e dai connotati precisi,e presentavano perciò notevoli sfumature.


CITAZIONE (tosco90 @ 4/11/2007, 09:53)
CITAZIONE
Mah, il fascismo nell'alveo della sinistra militarista, con i Fasci di Combattimento. Ma la deriva squadrista l'ha posta come forza reazionaria

Veramente lo squadrismo è rappresentativo del fascismo di sinistra. Gli squadristi sono proprio quelli che sono stati allontanati dal partito per attuarne la deriva a destra.

Meno male che fra fascisti andate d'accordo...

CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 17/1/2008, 22:46)
Per la parte teorica, bravo il mio furbone, sei totalmente fuori: ho riportato la dialettica mussoliniana, secondo il pensiero puramento mussoliniano.

Meno male che non hai esposto la tua opinione,ma quella di un pensatore affidabile...Mussolini era una banderuola,si muoveva come il vento comandava.
Sono i fatti che contano:sono le guerre,gli accordi con gli industriali e col vaticano,gli innumerevoli e gravissimi atti di repressione,non le parole.

CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 17/1/2008, 22:46)
Dovessi dare un mio giudizio sarebbe molto più complicato. Io stesso ne condanno molto aspetti.

Fallo,così magari posso leggere qualcosa di più sensato,non sto scherzando.
Il fascismo è il monumento all'incoerenza,fra le altre cose.

CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 17/1/2008, 22:46)
Ma tu sconosci il fascismo e la sua ideologia in toto, mi sa.... :situ:

Magari fosse vero,se non esistesse il fascismo non dovrei sentire affermazioni aberranti.


Ti rinnovo il mio invito ad una definizione precisa di cos'è per te il fascismo.
 
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Caio Giulio Aquila
view post Posted on 18/1/2008, 20:04




Benissimo, allora ti invito a rileggere un pò meglio, per capire ciò che ho scritto.

Facciamo allora un discorso coerente su cosa è stato il fascismo, la definizione storica che io tento da diverso tempo di darne, studiando diverse fonti e cercando una sorta di cardine.

Io partirei dall'etimologia stessa: fascismo, fascio, dunque insieme di un qualcosa, cosa che indica perfettamente l'eteoregenità che formò ed ha formato il fascismo. Base del fascismo è l'idealismo: l'Idea è l'Italia, senza molti compromessi, e questa forma di idealismo ha avuto il duplice effetto di rappresentare un movimento squisitamente italiano e dall'altro una sorta di fascino che gli ha permetto una certa presa su ambienti molto diversi.
Il fascismo, dunque, ha un solo pro: la collettività, mentre è definito da tanti anti: antisocialismo, anticapitalismo, anticomunismo, antiliberalismo, antimaterialismo. Si definisce essenzialmente per ciò che avversa, rimanendo com un movimento prettamente pragmatico e privandosi di una precisa forma ideologica; di fatti l'idealismo fascista non è ha bisogno: l'obbiettivo è solo l'Italia, la religione civila è l'unica ideologica che segue il fascista, che serve la massima rappresentazione della collettività italiana, ossia lo stato che forma.
Secondo l'ideale progetto, l'attenzione del pensiero mussoliniano si sposta dall'uomo inteso in se, alla nazione: un benessere nazionale si riflette come un benessere dell'individuo, dunque la collettività è la maggior per cui il fascismo si realizza. Nello specifico: la miseria del popolo italiano viene spiegata come la miseria della nazione italana. Dunque è solo spezzando la miseria, morale e pratica, della nazione italiana che si riscatterà il popolo italiano. Un ragionamento molto semplice.

Ma il fascismo è di più: il fascino che ha esercitato col suo idealismo semplice, con la sua idea di Italia e basta, il pragmatismo, ed allo stesso tempo il spiritualismo di cui si farciva, ha di fatti richiamato un gruppo eteoregeneo al suo cospetto. Dunque si parla di fascismi e fascismi.
Ciò che comunque rimane una costante è Mussolini, suo creatore: il fascismo, come movimento, si legherà in modo indossulibile al suo creatore. Mussolini rappresenta l'alternativa dell'homus novus al vecchio statista Giolitti.
La sua figura nuova è ciò che gli permette di vincere il vecchio piemontese, unico vero sfidante nella scalata al potere. Mussolini prende il potere per se, nella ferma convizione che il suo ruolo era di rinnovare l'Italia, come faceva col suo giornale.
Ma ci sono tanti fascismi: dapprima sono i reduci scacciati dal partito socialista, dunque anarchici, delusi, filosocialisti ad aderire al fascismo, che nel suo programma di S.Sepolcro rilevava di essere come uno dei più futuristici e moderni programmi del secolo, cui solo il discorso programmatico a Dronero fatto da Giolitti a stento teneva il paragone. E ciò lo dissero tutti, da socialisti a Togliatti e Stalin.
Dunque, c'erano i filosocialisti, il cosidetto fascismo sociale; esso credeva nella corporatizazzione delle imprese statali, nell'imposizione di un movimento di popolo, come riscatto del popolo italiano, nel riconoscimento di quelle famose promesse fatte mentre combattevano nelle fangose trincee.
Questi furono quelli della prima ora; ma il fascismo di questa prima ora non era eccessivamente numeroso: furono i madornali errori del partito socialissta a renderlo protagonista. In un Italia che vedeva il socialismo come minaccia, i fascisti, nemici dei socialisti per l'astio di Mussolini verso i suoi dirigenti, si ritrovarono ad essere un piccolo, ma organizzato baluardo. Così, per puro caso della sorte, i Fasci videro aumentare i propri componenti, con borghesucci spaventati e normali cittadini che vi accorrevano, aggiungendosi a quelli della prima ora. Si formarono le squadre.
Presto il fascismo divenne sempre più forte fino a superare in professionalità ed efficacia la strategia della violenza squadrista iniziata dai socialisti: i colleghi neri arrivarono a superare le efferetezze socialiste e da una campagna di difesa si arrivò ad una campagna di aggressioni quando ormai il bienno era finito. Dopo solo due anni, il fascismo era ingrossato a dismisura, causa di ciò la cecità della classe dirigente socialista che si era fatta scappare la rivoluzione.
Ci sarà poi la marcia su Roma; le squadre filorivoluzionarie nere portarono Mussolini ad un trionfo che chissà come avvenne: l'inefficienza e stupidità di Facta, che invidiava Giolitti e fece madornali. Per un lassismo tipicamente italiano, non si fu capaci di contrastare Mussolini e così le squadre entrarono a Roma ed il loro comandante divenne capo del governo.
Mussolini, conscio dell'impossibilità di governare con tutte quelle squadraccie, smobilitò lo squadrismo: vi fu un'aspra lotta, ma il cosidetto fascismo di sinistra venne liquidato a pro del cosidetto fascismo borghese, che riteneva che anche attraverso la forma tipica di stato si potesse ottennere il riscatto nazionale. Mussolini prese il potere, venne la dittatura, che come ammise Mussolini stesso alla lunga fu un grave errore.
Comunque il fascismo ha governato con successi alterni il paese per ventanni: ha riorganizzato il diritto in italia, creato il diritto sociale e del lavoro, ed ancora oggi il codice civile, codice penale portano la sua firma, come tante costruzioni e ce ne sarebbero moltre altre se il fascismo dopo anni di una dittatura che portò il popolo italiano ad addormentarsi, diseducandosi ulteriormente nella materia dove poco eccellevano, la democrazia, arrivò anche a portare l'Italia in una guerra, che da iniziale sogno di grandissimo successo, divenne rovina di quella prima Italia sotto la bandiera sabauda.

Interesse il fascino esercitato su altri gruppi: nazionalisti, spiritualisti, cultori dell'idea di roma e comunque tutta una società venne attratta. Ecco il fascismo, o meglio i fascismi, che si costruirono attorno ad una ideale di italianità profonda. Fascismi che si diversificano da gruppi a gruppi, periodo a periodo, anno ad anno, nome e nome. E poi c'è la linea guida che è quella di Mussolini, con meriti e demeriti.
Fascismo.... italianissimo, nei vizi e virtù, difetti e qualità. Mai un movimento rappresentò meglio le aspettative e sopratutto le debolezze del medio italiano. Ecco per me cosa fu il fascismo.

Edited by Caio Giulio Aquila - 18/1/2008, 20:22
 
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Chaos Phoenix
view post Posted on 19/1/2008, 00:07




CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 18/1/2008, 20:04)
Benissimo, allora ti invito a rileggere un pò meglio, per capire ciò che ho scritto.

A questa provocazione non rispondo neanche :sisi:

Per quanto riguarda la tua analisi,la condivido parzialmente.
è vero che il fascismo è stato fatto all'italiana,proprio perché è stato un movimento tipicamente italiano,che ha avuto origine dalla particolare situazione postbellica.

La parte ideologica invece mi sembra tutt'altro che stabile:un'ideologia dovrebbe definirsi in base a cosa essa sostiene,non in base a cosa va contro.
Dovrebbe porre alternative,non indicare un fantomatico obiettivo.
Che cos'è la nazione? Non mi sembra affatto un concetto chiaro.
Per qualcuno l'Italia si ferma al Po,per qualcuno l'"italicità" genuina è quella romana,per molti altri l'italia non esiste.
Sul codice penale,l'organizzazione del lavoro etc non sto neanche a discutere perché sono sempre gli stessi argomenti e sinceramente non ho voglia di ripetermi.
Se hai voglia di leggere i post precedenti sicuramente troverai qualcosa.

Per quanto riguarda il perseguimento dell'ideale della collettività,mi sembra una cosa assolutamente falsa,a meno che per collettività non si intenda "un insieme omogeneo di individui,le cui caratteristiche sono ben definite dal regime,e che esclude chiunque non abbia queste caratteristiche".


Ciò che ho apprezzato particolarmente della tua analisi è il porre il fascismo come un fenomeno peculiare piuttosto che universale:in effetti questo è stato e questo rimane,per questo non è paragonabile al comunismo(in senso ideologico,non nell'accezione di sistema economico russo,che oltretutto sarebbe più correttamente definito piuttosto un capitalismo di stato).
Purtroppo(per i fascisti) il fascismo,ha perso la sua battaglia,l'unica che abbia mai combattuto,per ammissione dello stesso mussolini(si possono citare le tue stesse parole).
è vero che Mussolini era solo un fantoccio nelle mani degli industriali e non aveva tutto il potere che voleva far credere di avere,ma questo fa parte delle circostanze storiche in cui il fascismo ha potuto affermarsi.

Il fascismo,inteso come esperienza fascista dal (19)21 al 43,è un fenomeno storico che abbiamo già analizzato.
Quindi la questione si sposta sull'aspetto ideologico.
Io (e molti altri credo) adopero il termine fascismo anche per indicare quelle ideologie caratterizzate da autoritarismo,nazionalismo e tendenze repressive.
In effetti solo in questo senso credo che il fascismo possa,purtroppo,definirsi ancora vivo e pericoloso.
 
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17 replies since 26/10/2007, 21:04   1247 views
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