| Benissimo, allora ti invito a rileggere un pò meglio, per capire ciò che ho scritto.
Facciamo allora un discorso coerente su cosa è stato il fascismo, la definizione storica che io tento da diverso tempo di darne, studiando diverse fonti e cercando una sorta di cardine.
Io partirei dall'etimologia stessa: fascismo, fascio, dunque insieme di un qualcosa, cosa che indica perfettamente l'eteoregenità che formò ed ha formato il fascismo. Base del fascismo è l'idealismo: l'Idea è l'Italia, senza molti compromessi, e questa forma di idealismo ha avuto il duplice effetto di rappresentare un movimento squisitamente italiano e dall'altro una sorta di fascino che gli ha permetto una certa presa su ambienti molto diversi. Il fascismo, dunque, ha un solo pro: la collettività, mentre è definito da tanti anti: antisocialismo, anticapitalismo, anticomunismo, antiliberalismo, antimaterialismo. Si definisce essenzialmente per ciò che avversa, rimanendo com un movimento prettamente pragmatico e privandosi di una precisa forma ideologica; di fatti l'idealismo fascista non è ha bisogno: l'obbiettivo è solo l'Italia, la religione civila è l'unica ideologica che segue il fascista, che serve la massima rappresentazione della collettività italiana, ossia lo stato che forma. Secondo l'ideale progetto, l'attenzione del pensiero mussoliniano si sposta dall'uomo inteso in se, alla nazione: un benessere nazionale si riflette come un benessere dell'individuo, dunque la collettività è la maggior per cui il fascismo si realizza. Nello specifico: la miseria del popolo italiano viene spiegata come la miseria della nazione italana. Dunque è solo spezzando la miseria, morale e pratica, della nazione italiana che si riscatterà il popolo italiano. Un ragionamento molto semplice.
Ma il fascismo è di più: il fascino che ha esercitato col suo idealismo semplice, con la sua idea di Italia e basta, il pragmatismo, ed allo stesso tempo il spiritualismo di cui si farciva, ha di fatti richiamato un gruppo eteoregeneo al suo cospetto. Dunque si parla di fascismi e fascismi. Ciò che comunque rimane una costante è Mussolini, suo creatore: il fascismo, come movimento, si legherà in modo indossulibile al suo creatore. Mussolini rappresenta l'alternativa dell'homus novus al vecchio statista Giolitti. La sua figura nuova è ciò che gli permette di vincere il vecchio piemontese, unico vero sfidante nella scalata al potere. Mussolini prende il potere per se, nella ferma convizione che il suo ruolo era di rinnovare l'Italia, come faceva col suo giornale. Ma ci sono tanti fascismi: dapprima sono i reduci scacciati dal partito socialista, dunque anarchici, delusi, filosocialisti ad aderire al fascismo, che nel suo programma di S.Sepolcro rilevava di essere come uno dei più futuristici e moderni programmi del secolo, cui solo il discorso programmatico a Dronero fatto da Giolitti a stento teneva il paragone. E ciò lo dissero tutti, da socialisti a Togliatti e Stalin. Dunque, c'erano i filosocialisti, il cosidetto fascismo sociale; esso credeva nella corporatizazzione delle imprese statali, nell'imposizione di un movimento di popolo, come riscatto del popolo italiano, nel riconoscimento di quelle famose promesse fatte mentre combattevano nelle fangose trincee. Questi furono quelli della prima ora; ma il fascismo di questa prima ora non era eccessivamente numeroso: furono i madornali errori del partito socialissta a renderlo protagonista. In un Italia che vedeva il socialismo come minaccia, i fascisti, nemici dei socialisti per l'astio di Mussolini verso i suoi dirigenti, si ritrovarono ad essere un piccolo, ma organizzato baluardo. Così, per puro caso della sorte, i Fasci videro aumentare i propri componenti, con borghesucci spaventati e normali cittadini che vi accorrevano, aggiungendosi a quelli della prima ora. Si formarono le squadre. Presto il fascismo divenne sempre più forte fino a superare in professionalità ed efficacia la strategia della violenza squadrista iniziata dai socialisti: i colleghi neri arrivarono a superare le efferetezze socialiste e da una campagna di difesa si arrivò ad una campagna di aggressioni quando ormai il bienno era finito. Dopo solo due anni, il fascismo era ingrossato a dismisura, causa di ciò la cecità della classe dirigente socialista che si era fatta scappare la rivoluzione. Ci sarà poi la marcia su Roma; le squadre filorivoluzionarie nere portarono Mussolini ad un trionfo che chissà come avvenne: l'inefficienza e stupidità di Facta, che invidiava Giolitti e fece madornali. Per un lassismo tipicamente italiano, non si fu capaci di contrastare Mussolini e così le squadre entrarono a Roma ed il loro comandante divenne capo del governo. Mussolini, conscio dell'impossibilità di governare con tutte quelle squadraccie, smobilitò lo squadrismo: vi fu un'aspra lotta, ma il cosidetto fascismo di sinistra venne liquidato a pro del cosidetto fascismo borghese, che riteneva che anche attraverso la forma tipica di stato si potesse ottennere il riscatto nazionale. Mussolini prese il potere, venne la dittatura, che come ammise Mussolini stesso alla lunga fu un grave errore. Comunque il fascismo ha governato con successi alterni il paese per ventanni: ha riorganizzato il diritto in italia, creato il diritto sociale e del lavoro, ed ancora oggi il codice civile, codice penale portano la sua firma, come tante costruzioni e ce ne sarebbero moltre altre se il fascismo dopo anni di una dittatura che portò il popolo italiano ad addormentarsi, diseducandosi ulteriormente nella materia dove poco eccellevano, la democrazia, arrivò anche a portare l'Italia in una guerra, che da iniziale sogno di grandissimo successo, divenne rovina di quella prima Italia sotto la bandiera sabauda.
Interesse il fascino esercitato su altri gruppi: nazionalisti, spiritualisti, cultori dell'idea di roma e comunque tutta una società venne attratta. Ecco il fascismo, o meglio i fascismi, che si costruirono attorno ad una ideale di italianità profonda. Fascismi che si diversificano da gruppi a gruppi, periodo a periodo, anno ad anno, nome e nome. E poi c'è la linea guida che è quella di Mussolini, con meriti e demeriti. Fascismo.... italianissimo, nei vizi e virtù, difetti e qualità. Mai un movimento rappresentò meglio le aspettative e sopratutto le debolezze del medio italiano. Ecco per me cosa fu il fascismo.
Edited by Caio Giulio Aquila - 18/1/2008, 20:22
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