Pierre-Joseph Proudhon, Il primo Anarchico in senso positivo del termine!

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DR_PanG
icon13  view post Posted on 12/6/2007, 19:24




Pierre-Joseph Proudhon
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Pierre-Joseph Proudhon (Besançon 15 gennaio 1809 - Parigi 19 gennaio 1865), filosofo francese.

È stato il primo ad attribuire un significato positivo alla parola "anarchia", che prima era utilizzata soltanto in senso dispregiativo, cioè nel senso di caos, disordine (perfino da William Godwin):
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«"Sei un repubblicano?

"Repubblicano... sì. Ma non significa nulla. Res publica, la cosa pubblica. Chiunque si interessi alla cosa pubblica può definirsi repubblicano. Anche i re sono repubblicani"
"Bene! Quindi sei un democratico?"
"No"
"Cosa? Forse un monarchico?"
"No"
"Costituzionalista?"
"Dio non voglia!"
"Vorresti una forma di governo mista?"
"Meno che mai..."
"E allora cosa sei?"
"Un anarchico..."
"Ah... capisco. Sei ironico."
"Assolutamente no. Ti sto dando la mia seria e ponderata professione di fede. Sebbene un fervente sostenitore dell'ordine, io sono - nel più forte significato del termine - un anarchico."»


Pur appartenendo ad una famiglia povera ha potuto studiare grazie all'appoggio della madre Catherine Simonin. Ipotizzò una forma di anarchia, dove lo Stato non esisteva e erano gli individui a decidere l'organizzazione politica e sociale.

Il pensiero
La summa del suo pensiero politico si trova nell'opera "Cos'è la proprietà? Un'inchiesta sul principio del Diritto e del Governo" (in inglese).

Nella "Célébration du Dimanche" definì la proprietà privata come l'ultimo dei falsi dèi, in quanto è un ostacolo all'uguaglianza fra gli uomini, cioè alla giustizia. In "Che cos'é la proprietà?" scrive poi la sua famosa frase, apprezzata anche da Marx: "la proprietà è un furto!". In realtà ciò che Proudhon vuole combattere è soltanto la proprietà come mezzo di sfruttamento di altri uomini: i mezzi di produzione e la casa da abitare devono appartenere a chi li adopera, finché li adopera ("la casa è di chi l'abita", dirà più tardi un famosissimo canto anarchico).

Nella sua forma di governo ideale, egli rifiuta la presenza di uno stato perché considerato un'istituzione assurda, finalizzata semplicemente allo sfruttamento del lavoro altrui da parte di alcuni uomini. Egli rifiuta ogni tipo di potere al di sopra dell'individuo, ivi compreso Dio che, in ambito religioso, è esattamente come lo stato in ambito politico e la proprietà in quello economico: istituzioni illegittime finalizzate al controllo degli altri uomini ed al loro sfruttamento.
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«L’anarchia è una forma di governo o di costituzione nella quale la coscienza pubblica e privata, formata dallo sviluppo della scienza e del diritto, basta da sola a mantenere l’ordine ed a garantire tutte le libertà. (Pierre-Joseph Proudhon)»
 
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