José Luis Rodríguez Zapatero

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DR_PanG
view post Posted on 12/6/2007, 21:40




José Luis Rodríguez Zapatero

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José Luis Rodríguez Zapatero (Valladolid, 4 agosto 1960) è un uomo politico spagnolo, presidente del Governo dal 17 aprile del 2004.

Nato da una famiglia di simpatie socialiste (il nonno combatté nella Guerra civile spagnola e fu ucciso dai franchisti), Zapatero aderì al PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) nel 1979, poco dopo la morte di Francisco Franco e il ritorno alla democrazia. Nel 1982 si laureò in diritto e divenne, qualche mese dopo, docente universitario a León, ma la passione per la politica prevalse e, raggiunta l'età in cui non poteva più essere chiamato a svolgere il servizio militare, terminò la carriera accademica.

La carriera politica

Divenuto segretario comunale del PSOE a León e membro influente della gioventù socialista, Zapatero si candidò alle elezioni politiche del 1986, venendo eletto deputato (uno dei più giovani eletti della storia alle Cortes). In questa veste appoggiò le riforme progressiste del premier Felipe González, chiedendo però un maggiore impegno per i diritti delle donne.

Il PSOE tuttavia, entrò in crisi e nel 1996 venne sconfitto nelle consultazioni politiche dal Partito Popolare Spagnolo guidato da José María Aznar, che divenne primo ministro. Zapatero, durante questo governo, si distinse come uno degli oppositori più intransigenti ad Aznar, soprattutto per quanto riguarda la lotta all'ETA.

Nel 2000, dopo le dimissioni del segretario Joaquín Almunia, il PSOE ritornò in crisi perché non riusciva ad eleggere un segretario apprezzato sia dalla base che dai dirigenti. In marzo, dopo giorni di trattative estenuanti, fu scelto Zapatero come leader. La scelta era caduta sul giovane deputato socialista perché egli tendeva sempre a stemperare i dissidi all'interno del partito, ed infatti fu subito soprannominato Sosoman (uomo insipido, scialbo, mediocre). La sua sarebbe dovuta essere una segreteria di transizione, ed invece Zapatero riuscì a far breccia sulla popolazione spagnola, diventando subito uno dei politici più amati.

Nel 2003 venne nominato vicepresidente dell'Internazionale Socialista, ed ancora una volta fu una scelta di compromesso tra i sostenitori di Tony Blair e quelli di Lionel Jospin. Poco dopo fu scelto dal PSOE come candidato presidente in vista delle elezioni politiche del marzo 2004. Si oppose nettamente alla guerra in Iraq voluta da George W. Bush, ottenendo così il sostegno della maggioranza degli spagnoli.

Recuperò così molti voti ai popolari, ma la sua vittoria fu determinata soprattutto dai devastanti attentati islamisti che colpirono Madrid, provocando 190 morti e centinaia di feriti, solo pochi giorni prima dell’apertura delle urne. Sull’onda dell’indignazione e della protesta contro il governo (che, secondo alcuni, avrebbe nascosto informazioni di cui disponeva al fine di incolpare l'ETA) Zapatero riuscì a ridare la vittoria ai socialisti dopo otto anni di governi popolari. Al momento della vittoria, promise tra l'altro il ritiro dall'Iraq e un profondo rinnovo della RTVE.

Capo del governo spagnolo


Zapatero ha mantenuto l'impegno di garantire una cospicua presenza femminile in Parlamento e nel governo, metà dei ministri sono infatti donne. Con una mossa piuttosto criticata dagli alleati, ma applaudita dall'opinione pubblica, all'indomani della sua elezione ha ritirato le truppe spagnole dislocate in Iraq. Ha scelto una linea di politica estera meno vicina a quella di Stati Uniti d'America, Gran Bretagna ed Italia, preferendo un'alleanza più stretta con Germania e Francia. Il governo ha comunque rigettato le proposte dell'estrema sinistra, dirette a ritirare le truppe spagnole impegnate in Afghanistan. Ma dal 2006 i rapporti con l'Italia tornano stretti soprattutto in campo economico, anche alla luce di importanti operazioni che hanno riguardato i 2 paesi.
 
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