Giuseppe Mazzini, Il repubblicano che lottò per l'italia unita

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DR_PanG
icon11  view post Posted on 16/6/2007, 12:46




Giuseppe Mazzini
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Giuseppe Mazzini (Genova, 22 giugno 1805 - Pisa, 10 marzo 1872) fu un patriota, filosofo, uomo politico, e una figura centrale del Risorgimento italiano. Le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano. Le teorie mazziniane furono inoltre di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l'affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato.

Non punta sull'uguaglianza poiché avrebbe causato uno stop all'economia bensì sull'associazionismo, che è comunque un superamento dell'egoismo individuale.

La politica è scontro tra libertà e dispotismo e tra queste due forze non è possibile trovare un compromesso: si sta svolgendo una guerra di principi che non ammette transazioni; Mazzini esorta la popolazione a non accontentarsi delle riforme che erano degli accomodamenti gestiti dall'alto: non radicavano, cioè, nello spirito del tempo quella libertà e quell'uguaglianza di cui il popolo aveva bisogno.

La logica della politica è logica di democrazia e libertà, non accettabili dalle forze reazionarie, contro di esse è necessaria una brusca rottura rivoluzionaria; alla testa del popolo vi dovrà essere la classe colta (che non può più sopportare il giogo dell'oppressione) e i giovani (che non possono più accettare le anticaglie dell'antico regime). Questa rivoluzione deve portare alla Repubblica, la quale garantirà l'istruzione popolare (concetto per Mazzini fondamentale).

La rivoluzione deve iniziare per ondate, perché il popolo è in gran parte inconsapevole; deve, inoltre, avere uno stampo europeo: Mazzini ha a cuore l'autodeterminazione di tutti i popoli europei. Una volta scoppiata la rivoluzione deve esistere un potere dittatoriale che verrà restituito al popolo non appena il fine della rivoluzione verrà raggiunto; tale rivoluzione ha anche funzione pedagogica: è strumento di formazione di virtù personali e collettive.

La Giovane Italia deve educare alla gestione della cosa pubblica, ad essere buoni cittadini, non è, perciò, esclusivamente uno strumento di organizzazione rivoluzionaria. Il popolo deve avere diritti e doveri, mentre la Rivoluzione Francese si è concentrata esclusivamente sui diritti individuali: fermandosi ai diritti dell'individuo aveva dato vita ad una società egoista; l'utile per una società non va mai considerato secondo il bene di un singolo soggetto ma secondo il bene collettivo.

Mazzini è avversario del marxismo perché secondo lui i socialisti ragionano per gli interessi di una sola classe, cioè il proletariato; è arbitrario e impossibile pretendere l'abolizione della proprietà privata: si darebbe un colpo mortale all'economia che non premierebbe più i migliori. Per salvaguardare l'economia e allo stesso tempo per tutelare i più poveri, Mazzini punta su una forma di lavoro cooperativo, l'operaio deterrà una piccola fetta del capitale: in questo modo si possono contenere le disuguaglianze.
 
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