Giacomo Matteotti, Ucciso per il suo coraggio di opporsi al fascismo

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DR_PanG
icon11  view post Posted on 16/6/2007, 12:51




Giacomo Matteotti
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Nato da una famiglia benestante, Matteotti frequentò adolescente il Ginnasio di Rovigo, dove era compagno di classe del suo futuro avversario politico cattolico Umberto Merlin.

Si laureò in giurisprudenza all'Università di Bologna nel 1907 ed entrò in contatto con i movimenti socialisti, dei quali divenne ben presto una figura di spicco. Durante la prima guerra mondiale si dimostrò un convinto sostenitore della neutralità italiana e questa sua posizione gli costò l'internamento in Sicilia.

Nel 1918 nacque suo figlio Giancarlo, che seguì le orme del padre diventando anche lui politico.

Matteotti fu eletto in Parlamento per la prima volta nel 1919, in rappresentanza della circoscrizione Ferrara-Rovigo. Fu rieletto nel 1921 e nel 1924. Nell'ottobre del 1922 divenne segretario del Partito Socialista Unitario.

Il 30 maggio 1924 Matteotti prese la parola alla camera per contestare i risultati delle elezioni tenutesi il precedente 6 aprile. Mentre dai banchi fascisti si levavano urla e risate, Matteotti incalzava con un discorso che sarebbe rimasto famoso: «Contestiamo in questo luogo e in tronco la validità delle elezioni della maggioranza. L'elezione secondo noi è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni.»

Matteotti continuò, elencando tutte le illegalità e gli abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni. Nel discorso viene pronunciata la profetica frase«Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai.». Al termine del discorso, dopo le congratulazioni dei suoi compagni, rispose loro dicendo: «Io il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me.».

Il 10 giugno fu rapito a Roma. Il suo corpo fu ritrovato in stato di decomposizione il 16 agosto alla macchia della Quartarella, un bosco nel comune di Riano a 25 km da Roma.

A tutt'oggi il rapimento e il successivo assassinio di Matteotti presentano numerosi lati oscuri. Per quanto è stato possibile ricostruire - pur permanendo aspetti lacunosi - la meccanica dovrebbe essere stata la seguente: alle 4 del pomeriggio del 10 giugno Matteotti uscì di casa a piedi per dirigersi verso Montecitorio prendendo per il lungotevere Arnaldo da Brescia. Sotto i platani era ferma un'auto con a bordo alcuni membri della polizia politica: Amerigo Dumini, Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo, i quali, appena videro passare il parlamentare socialista, scesero dall'auto, gli balzarono addosso e lo caricarono velocemente a bordo.

Matteotti riuscì nelle fasi convulse della lotta a gettare in terra la tessera da parlamentare, nella speranza che qualcuno vedendola potesse lanciare l'allarme. In macchina nel frattempo i sicari fascisti avrebbero sottoposto Matteotti ad un pestaggio. Giuseppe Viola, dopo qualche tempo, estrasse un coltello e colpì la vittima sotto l'ascella e al torace uccidendola.

Per sbarazzarsi del corpo i cinque girovagarono per la campagna romana fino a raggiungere, verso sera, la macchia della Quartarella, a 25 km da Roma. Qui, servendosi del cric dell'auto, seppellirono il cadavere piegato in due.
Targa commemorativa a Civitavecchia (RM)
Targa commemorativa a Civitavecchia (RM)

Quasi tutti gli storici sono concordi nell'affermare che non fu Mussolini a dare l'ordine di uccidere Matteotti[citazione necessaria]. Pare che il futuro Duce rientrato a palazzo Chigi dopo il famoso discorso del deputato socialista si sia rivolto a Giovanni Marinelli (capo della polizia segreta fascista) urlandogli: "Cosa fa questa Ceka? Cosa fa Dumini? Quell'uomo dopo quel discorso non dovrebbe più circolare...". Questo sarebbe bastato a Marinelli per ordinare al suo sicario Dumini di uccidere Matteotti. Fu lo stesso Marinelli ad ammetterlo a Cianetti e Pareschi vent'anni più tardi quando si trovò con loro e gli altri traditori del 25 luglio 1943 nel carcere di Verona per essere processato.

La versione tradizionalmente accettata, per cui Matteotti sarebbe stato ucciso a causa del discorso di denuncia tenuto alla Camera, è stata recentemente messa in discussione dalle ricerche di Mauro Canali e di altri[citazione necessaria], che fanno risalire direttamente a Mussolini l'ordine di assassinare il deputato socialista. Secondo queste ricostruzioni il capo del fascismo intendeva impedire che Matteotti denunciasse alla Camera un grave caso di corruzione che avrebbe riguardato lo stesso Mussolini (oltre a diversi gerarchi fascisti ed esponenti dei Savoia), il quale, pochi mesi prima, avrebbe concesso alla società petrolifera americana Sinclair Oil (al tempo una controllata della Standard Oil), in cambio di tangenti, l'esclusiva per la ricerca e lo sfruttamento di tutti i giacimenti petroliferi presenti nel sottosuolo italiano e in quello delle colonie.

Il corpo di Matteotti fu ritrovato dal cane di un guardiacaccia il 16 agosto. Dal 16 marzo al 24 marzo 1926 si tenne a Chieti il processo contro i suoi assassini che si concluse con 3 assoluzioni (per Panzeri, che non partecipò attivamente al rapimento, Malacria e Viola) e tre condanne a cinque anni, undici mesi e venti giorni di carcere per Dumini, Volpi e Poveromo.

Mussolini, in un noto discorso tenuto alla Camera il 3 gennaio 1925, si assunse direttamente e personalmente le responsabilità delle violenze fasciste che si erano susseguite in quegli anni: lo scopo della dichiarazione era evidentemente quello di compiere un atto di forza politica.
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«Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!»

(Benito Mussolini, discorso alle Camere del 3 gennaio 1925)

Con questo discorso gli storici fanno convenzionalmente iniziare la fase dittatoriale del fascismo.

Carlo Silvestri - giornalista al tempo in forza al Corriere della Sera, di fede socialista e amico fraterno di Filippo Turati - fu uno fra i grandi accusatori di Benito Mussolini in rapporto al delitto Matteotti, ma ammise successivamente di aver accentuato le proprie accuse per puri fini di convenienza politica
 
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view post Posted on 4/7/2007, 13:04
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Jacopo Martelli

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CITAZIONE
«Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai.»

Che grande!
 
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DR_PanG
view post Posted on 4/7/2007, 13:07




l'uomo con i coglioni più quadrati degli anni '20

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cp-as
view post Posted on 4/7/2007, 16:35




un eroe, comunque va lodato anche chi ha combattuto al di fuori del parlamento
 
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DR_PanG
view post Posted on 5/7/2007, 08:25




certo certo, ma Matteotti ha il valore aggiunto di aver avuto il coraggio di denunciare il fascismo quando ancora non era dittatoriale ma semplicemente parlamentare. Una persona che guardava lontano e che aveva già capito tante cose...Un precursore degli antifascisti...
 
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h1de
view post Posted on 4/8/2007, 19:12




CITAZIONE (DR_PanG @ 4/7/2007, 14:07)
l'uomo con i coglioni più quadrati degli anni '20

(IMG:http://www.kore.it/CAFFE/rosselli/matteotti-1930.jpg)

strano... nel 1930 usciva ancora l'avanti? Sarà stato stampato in nero, credo vigesse già la censura
 
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DR_PanG
view post Posted on 4/8/2007, 19:18




può darsi che per dare un'alone o un'illusione di libertà si pubblicasse censurato al suo interno per quanto possibile!
 
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h1de
view post Posted on 4/8/2007, 19:20




CITAZIONE
Il 15 aprile 1919, a Milano, squadre di nazionalisti, allievi ufficiali e arditi incendiarono la sede del quotidiano ed il governo di Mussolini ne sospese le pubblicazioni nel 1926, ma l'Avanti! venne pubblicato in esilio come settimanale a Parigi e a Zurigo.

Il quotidiano ricomparve in Italia nel 1943,

 
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DR_PanG
view post Posted on 4/8/2007, 19:22




capito, a quanto pare era un'edizione straniera in lingua italiana magari distribuita di nascosto...
 
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Littorio87
view post Posted on 19/9/2007, 10:39




censura, libertà di stampa , di associarsi

LEGGETE E COMMENTATE

CITAZIONE
In Italia siamo liberi. Di pensarla come USA/Israel
Categoria : Attualità, Opinione

Di Antonino Amato Noi Italiani abbiamo perso la guerra e, nel 1947, siamo stati costretti a firmare un Trattato di Pace. Nel quale, tra le tante richieste strane ed ingiuste, c’è l’imposizione che “l’Italia si impegna a non consentire la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista”. Dopo, siamo diventati “alleati” dei nostri vincitori. E, come alleati, siamo entrati nella NATO, abbiamo concesso 113 basi militari agli USA e partecipiamo alle campagne militari degli USA per “esportare la democrazia” nel mondo intero. I “Padri Costituenti”, a dire il vero, un po’ si vergognarono di quel divieto impostoci nel Trattato di Pace. E, per un residuo di pudore, lo inserirono tra le “norme transitorie”. Solo che la casta di ladroni e traffichini che da allora amministra la “res publica”, troppo presa a saccheggiare le risorse degli Italiani, si è scordata del pudore dei Padri Costituenti. Ed ha rafforzato quel principio transitorio della Costituzione con delle apposite leggine (Legge Scelba, Legge Modigliani/Mancino ecc.). In ogni caso, grazie alla sconfitta in guerra, grazie alla resistenza, grazie alla Costituzione e grazie ad una classe politica travolta poi da Tangentopoli perché sorpresa a rubare a man salva noi Italiani viviamo felici e contenti. I conti pubblici sono in perfetto ordine, tutti abbiamo un lavoro dignitoso, nelle nostre città e nelle nostre campagne regna un ordine paradisiaco. In Italia non abbiamo mafia, né ndrangheta, né camorra. E sappiamo di microcriminalità, di spaccio di droga, di prostituzione ad ogni angolo di strada solo leggendo le cronache di certi sventurati paesi che non hanno la fortuna di essere una “democrazia antifascista nata dalla resistenza”. Ragione per cui certi magistrati si annoiano perché non hanno niente da fare. E, poiché sono preposti a fare qualcosa, hanno deciso di andare con la mano pesante nei confronti di un gruppo di ragazzotti che si erano organizzati nel “Movimento lavoratori per il nazionalsocialismo”. Ho letto e riletto il giornale, ma pare che l’unico “reato” (si chiama ancora così?) sarebbe costituito da un “manifesto redatto per partecipare alle campagne elettorali”. Lo dico io? Nossignore: lo dice il “Corriere della Sera”: “La via democratica al nazismo: nessun gesto terroristico, alla larga anche da skin heads e da teppisti. speravano di salire al potere attraverso la via più banale: opere di proselitismo e candidati presentati alle elezioni” (1). Benedetti ragazzi! Non potevate dar vita ad un partito fieramente “antifascista” e dedicarvi alla tratta di “schiave per farle prostituire su strada”? Non potevate organizzarvi in “cosca malavitosa e spacciare droga davanti alle scuole”? Dovevate proprio tentare di ricostituire il “Partito Nazista”? E poi tutti quei libri e ritratti di Hitler! Mah! Siete proprio imperdonabili. State certi che sarete puniti severamente. Perché non avete ammazzato nessuno guidando un’auto da ubriachi. E perché non avete seviziato bambini. Ma avete commesso un reato imperdonabile: avete pensato. E questo, nella “democrazia antifascista nata dalla resistenza” è un reato gravissimo.
19th Settembre 2007

PS:SONO UN SOCIALISTA NERO
 
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Littorio87
view post Posted on 19/9/2007, 11:45




Matteotti è stato ucciso per errore, da sicari esaltati. Tanto che Mussolini, sanguinario e terribile dittatore, finchè potè diede, sotto falso nome, un costante aiuto economico alla famiglia di Matteotti....
 
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DR_PanG
view post Posted on 19/9/2007, 12:49




i soldi non ripagano un parente morto...
 
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h1de
view post Posted on 19/9/2007, 13:21




CITAZIONE (Littorio87 @ 19/9/2007, 12:45)
Matteotti è stato ucciso per errore, da sicari esaltati. Tanto che Mussolini, sanguinario e terribile dittatore, finchè potè diede, sotto falso nome, un costante aiuto economico alla famiglia di Matteotti....

Che fu ucciso per errore è una cazzata allucinante.
Che l'ordine sia partito non da mussolini è vero.
Sul fatto che diede aiuti vorrei una fonte, io non ho mai sentito nulla del genere.

Che l'omicidio matteoti fu la scusa per fare scattare la molla che portò alla fine della dittatura parlamentare e all'instaurazione (tramite il testo unico, sono le leggi fascistissime) del regime a partito unico è storiografia
 
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Littorio87
view post Posted on 19/9/2007, 16:57




CITAZIONE
Che fu ucciso per errore è una cazzata allucinante.
Che l'ordine sia partito non da mussolini è vero.
Sul fatto che diede aiuti vorrei una fonte, io non ho mai sentito nulla del genere

fu ucciso per errore, e si capisce dal fatto che mise in crisi la credibilità dei fascisti ed il loro governo.

uno statista come mussolini nn avrebbe mai rischiato di far cadere il governo per qualla che poteva passare come una "pulce nell'orecchio" visti i numeri (66% dei seggi)

sul fatto degli aiuti mi documenterò, ma in quanto aiuti nn crredo di poter trovare documenti ufficiali(nn si trovano neppure quelli di almirante ai "cuori neri")
 
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h1de
view post Posted on 19/9/2007, 18:30




guarda, non voglio apparire presuntuoso per carità, anzi ammiro la tua onestà quando mi dici che non hai prove sufficienti sulla questione degli aiuti.

Mi piacerebbe però capire come si possa parlare di una persona "uccisa per errore" quando costui viene trascinato a forza su un auto, si oppone, segue una collutazione, viene colpito perdendo i sensi, lo portano via, lo accoltellano ripetutamente, poi ritrovano la stessa auto grondante di sangue, e il cadavere fracassato a colpi di cric


 
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72 replies since 16/6/2007, 12:51   1364 views
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