Nepal, la più strana forma di socialismo democratico del mondo

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DR_PanG
icon13  view post Posted on 19/7/2007, 15:53




Nepal, la più strana forma di socialismo democratico del mondo:

Maoisti e riformisti
Colloquio con il 'comandante Prachanda' di Maheshwar Dahal

Perché avete deciso questa tregua, proprio in un periodo in cui la guerriglia stava avanzando?
"C'è bisogno di creare un clima nuovo, interno e internazionale, per arrivare a una soluzione politica del conflitto. Deponendo le armi, possiamo invitare gli altri sette partiti nepalesi (dai moderati del Congresso fino ai marxisti-leninisti) a parlare con noi e a esporre chiaramente i loro programmi per uscire dall'impasse".

Già, ma il re pare aver respinto la tregua.
"Se veramente ci attaccheranno durante il cessate-il-fuoco, sarà evidente a tutti che il regime non vuole un processo di pace. E non intende cercare una via di uscita dal conflitto. Insomma, l'annuncio di una tregua è anche un'arma psicologica". Alcuni guerriglieri però mugugnano. Dicono: ma come, una tregua proprio adesso che stiamo ottenendo buoni successi militari... "Per noi le iniziative politiche vanno di pari passo con le vittorie militari. Il futuro del Nepal dipende proprio dal coordinamento tra le azioni politiche e quelle di guerriglia. Saranno i reazionari a venir messi all'angolo dalla tregua, non noi".

Che possibilità ci sono di una vera trattativa di pace?
"Al momento, piuttosto scarse. Solo se il governo dichiarasse di aderire al cessate il fuoco e riconoscesse il diritto all'autodeterminazione del popolo, potrà esserci spazio per un dialogo. Noi siamo sempre disposti a negoziare".

Esiste una via d'uscita politica dalla guerra?
"Il Nepal si trova a una svolta storica. Noi stiamo cercando di favorirla alternando la fermezza alla massima duttilità. La monarchia - che, non dimentichiamolo, in Nepal è ancora di tipo feudale - è rimasta politicamente isolata, specie dopo il putsch fatto dal re nel febbraio scorso. In questa fase, tutte le forze democratiche devono coalizzarsi per abbattere Gyanendra".

Quali sono i rapporti tra voi guerriglieri e i partiti di Kathmandu?
"Mi pare che la nostra decisione di dichiarare una tregua li abbia spinti a compiere qualche passo in avanti. Però sono molto titubanti, confusi. Alcuni dei loro capi poi collaborano con il re, e questo ci lascia perplessi. Restiamo però fiduciosi che col passare del tempo la situazione migliori".

Se il re Gyanendra riaprisse il parlamento, riammettendo i partiti che vi erano rappresentati, voi non rischiate di restare esclusi dai giochi?
"So bene che il Palazzo può tentare questa carta. Per questo il nostro obiettivo è convincere i partiti parlamentari a dare vita insieme a noi a un'assemblea costituente democraticamente eletta, che superi quindi il semplice ripristino del vecchio parlamento chiuso dal re a febbraio".

Tutti però si chiedono quale tipo di repubblica democratica voi guerriglieri maoisti intendete davvero costruire in Nepal...
"Vogliamo creare un sistema politico transitorio che affronti i problemi sociali e abolisca le discriminazioni fra i due sessi. Quando diciamo transitorio, intendiamo una via di mezzo fra una nuova repubblica democratica e una parlamentare con una specificità nepalese".

Quali sono i vostri rapporti con la comunità internazionale?
"La comunità internazionale non è schierata in modo unitario sul Nepal. Esistono alcuni centri di potere, all'estero, che stanno tentando di escludere il nostro movimento dal futuro governo, favorendo un accordo tra la casa regnante e i partiti parlamentari, mentre altri vogliono persuadere il re ad accettare la proposta di una monarchia costituzionale. Quello che conta per noi, al di là di questi giochetti, è che si arrivi a una vera democrazia nel nostro paese".

Intanto voi avete sottoscritto una dichiarazione congiunta con il partito maoista indiano... "I guerriglieri nepalesi non sono soli. Il mondo forse non se ne sta accorgendo, ma presto ci sarà un'ondata rivoluzionaria in tutta l'Asia meridionale".

Qualcuno dice che siete come i Khmer rossi di Pol Pot in Cambogia..."No, chi lo dice è totalmente in errore. Forse i Khmer rossi avevano, all'inizio, buone intenzioni nella liberazione delle masse, ma le poliche di Pol Pot e i mezzi che ha usato sono del tutto sbagliati, tanto che ha finito per opprimere le stesse masse popolari che doveva liberare. Noi non siamo dogmatici, non siamo settari, non siamo totalitari. Cerchiamo al contrario di essere sempre più dinamici, adattandoci ai cambiamenti, compresi quelli tecnologici. Sono i nostri avversari a essere aggrappati al dogma del capitalismo, e in modo molto più settario di noi. Il nostro esperimento sarò completamente nuovo e di esempio per il socialismo di tutto il mondo!"

COSA NE PENSATE?
 
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SocialEma
view post Posted on 24/4/2008, 18:39




un altro idiota da bannare Avvocato...ma vi divertite tanto?
 
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L'Avvocato del Diavolo
view post Posted on 25/4/2008, 10:43




la madre degli idioti è sempre incinta... bannato!
 
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Chaos Phoenix
view post Posted on 28/4/2008, 13:29




Io penso che i guerriglieri abbiano preso la scelta giusta.
Chi non crede nella guerra deve farne a meno alla prima occasione possibile.
Se il governo tornerà alle armi..si sarà ulteriormente screditato e i ribelli non potranno che ottenere maggiore appoggio.
E poi non si è mai visto un governo rivoluzionario resistere alle pressioni dello status quo(Russia/URSS inclusa).
 
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3 replies since 19/7/2007, 15:53   528 views
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