Indagine shock: di rock si muore

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DR_PanG
icon5  view post Posted on 4/9/2007, 14:36




Indagine shock: di rock si muore
Le star americane sono più a rischio

Britney Spears, Lily Allen e Amy Winehouse. Sono solo alcune delle star dello showbiz che dopo la fama hanno cominciato ad avere problemi di salute. Una cosa è certa: di rock si muore. A rivelarlo è uno studio del Journal of Epidemiology and Community Health che svela quali sono i segreti per sopravvivere. E' emerso che il tasso di mortalità delle popstar americane è molto più alto rispetto a quello degli artisti europei.
Kurt Cobain con i Nirvana

Tra musicisti europei e americani, spetta a questi ultimi il poco invidiabile primato nella classifica di chi meno sopravvive a fama e successo. Su entrambi i lati dell'Atlantico l'incidenza dei decessi è molto alta nei primi tempi di gloria, ma in Europa l'età media alla morte è di 35 anni, mentre in America la fine sopraggiunge intorno ai 42. Per le star un po' più anziane, inoltre, il tasso di mortalità degli statunitensi è doppio rispetto a quello degli europei. Secondo gli autori dello studio, ciò sarebbe dovuto allo stile di vita dei rocker made in Usa, ancora più eccessivo e trasgressivo rispetto ai colleghi del Vecchio Continente.

E' emerso che, fra il 1955 e il 2006, in tutto sono decedute esattamente cento star, con una mortalità pari al 7,3% tra le donne e al 9,6% tra gli uomini. Nell'elenco dei prematuramente scomparsi c'è gente del calibro di Jimi Hendrix, Jim Morrison, Keith Moon degli Who, Brian Jones, Janis Joplin e il più recente Kurt Kobain. L'analisi dimostra che, nell'arco di venticinque anni dall'ascesa alla fama, le star hanno una probabilita' di morire del 70% più alta rispetto alle persone normali; nei primi cinque anni di successo, peraltro, il rapporto schizza a ben il 240%. Per chi ha raggiunto la fama negli anni '60 e '70, poi, il rischio di morire entro il primo quinquennio da star è, in confronto a quello di un tizio qualsiasi, tre volte e mezzo superiore.

Cosa fare allora? Superare cinque anni dal primo successo, il periodo più pericoloso, ed essere inglesi. Seguendo questi due consigli sarà più facile arrivare a una tranquilla e ben remunerata pensione, come hanno fatto per esempio Paul McCartney, Mick Jagger e Elton John. Lo studio compara il tasso di mortalità delle rockstar con quello delle persone normali, in Europa e in Nord-America. I ricercatori della John Moores University di Liverpool, responsabili dell'indagine, hanno analizzato i limiti di sopravvivenza di 1.064 musicisti, estratti dalla classifica dei migliori mille album di sempre, elaborata nel 2000 e comprendente artisti pop, rock, punk, rythm'n'blues, rap, new age e di elettronica.
 
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