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| Università, abolire il numero chiuso lunedì 10 settembre 2007
E' polemica sui test di ammissione all'università ai quali la scorsa settimana si sono sottoposte decine di migliaia di studenti. Mentre le segnalazioni di irregolarità si moltiplicano,sette persone sono indagate a Bari, oltre che ad Ancona e Chieti, nell'ambito dell'inchiesta sui test di ingresso alle facoltà universitarie di Medicina e Odontoiatria. “Quanto è balzato agli onori delle cronache di questa ultima settimana rispetto alle metodiche sul numero chiuso per l’accesso a tutti quei corsi di laurea nonché a tutti quei corsi e scuole di specializzazione, - afferma Maria Rosaria Cuocolo dell’esecutivo nazionale SDI - dovrebbe molto far riflettere il ministro Mussi e, nel contempo, far rivalutare ed offrire ad un ampio dibattito la proposta che come SDI abbiamo da tempo avanzato di abolizione del numero chiuso così come attualmente concepito". E' polemica sui test di ammissione all'università ai quali la scorsa settimana si sono sottoposte decine di migliaia di studenti. Sette persone sono indagate a Bari, oltre che ad Ancona e Chieti, nell'ambito dell'inchiesta sui test di ingresso alle facoltà universitarie di Medicina e Odontoiatria. Lo rendo noto la Guardia di finanza di Bari che attraverso il comando provinciale ha coordinato le indagini. Le ipotesi di reato riguardano l'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e truffa ai danni dello Stato. L'inchiesta risale al mese di giugno del 2006 e ha riguardato i test di ingresso svoltisi a Bari nel periodo 2002-2006. Sono emersi collegamenti con personale interno, amministrativo e docente delle università di Bari, Ancona e Chieti. In questi atenei si sarebbe verificato il tentativo di concordare la composizione delle aule al fine di agevolare alcuni studenti che dovevano superare le prove. Inoltre si è verificata l'iscrizione di adulti, genitori o accompagnatori che dovevano svolgere la funzione di aiuto illecito a questi studenti. Ma tale tentativo all'università di Bari è stato bloccato dal rettore Corrado Petrocelli che ha provveduto a sistemare gli studenti secondo l'età anagrafica. “Quanto è balzato agli onori delle cronache di questa ultima settimana rispetto alle metodiche sul numero chiuso per l’accesso a tutti quei corsi di laurea nonché a tutti quei corsi e scuole di specializzazione, - afferma Maria Rosaria Cuocolo dell’esecutivo nazionale SDI - dovrebbe molto far riflettere il ministro Mussi e, nel contempo, far rivalutare ed offrire ad un ampio dibattito la proposta che come SDI abbiamo da tempo avanzato di abolizione del numero chiuso così come attualmente concepito. In un sistema formativo dove la trasmissione del sapere e della conoscenza fatica fortemente a farsi strada in modo trasparente, corretto e funzionale, - prosegue l’esponente socialista - continuare a perpetrare la “farsa della selezione” significa soltanto intaccare il principio costituzionale del diritto di tutti all’accesso alla formazione e continuare a dare sostegno ai nepotismi ed alle clientele della peggior genia, atteso che i “numeri chiusi” sono passati dai 242 del 2001 ai 1060 del 2006! Lo SDI, pertanto, da forza politica laica e riformista qual è, chiede al ministro Mussi di manifestare la sua coerenza di pensiero rispetto a quanto ufficialmente annunciato a giugno di quest’anno e di iniziare da subito il confronto su un nuovo testo di legge in materia”.
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