Pier Carlo Masini

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almylai
view post Posted on 18/9/2007, 17:55






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antifascismo






Biografia

Pier Carlo Masini

Nato il 26 marzo 1923 a Cerbaia (Val di Pesa) in provincia di Firenze. Come altri ragazzi della sua generazione, maturò la scelta dell'antifascismo in quei circoli studenteschi che vivacizzarono la Firenze della fine degli anni '30. Si avvicinò al movimento liberalsocialista di Tristano Codignola e a coloro che animarono i gruppi giovanili intorno alla rivista "Argomenti". Venne arrestato per attività "cospirativa" il 21 gennaio 1942 e condannato a tre anni di confino da scontare a Guardia Sanframondi, sul massiccio del Matese. Riacquistata la libertà, il 19 maggio del 1943, torna nella sua Toscana, riprende i contatti con i compagni e si avvicina al Partito Comunista. Durante l'ultima fase del conflitto e l'immediato periodo post-liberazione, matura, sotto l'incalzare degli eventi e soprattutto di fronte al cinismo di Togliatti e alla politica di compromesso del PCI nei confronti della monarchia e della Chiesa, il suo avvicinamento al movimento anarchico. Nei primi giorni del mese di agosto 1945 incontra a Livorno Alfonso Failla e la circostanza, come lui stesso ebbe a ricordare negli anni successivi, rappresenta in qualche modo il "battesimo" da militante libertario. La scelta anarchica è fatta con convinzione e dedizione; come testimoniano i due numeri unici, fra i primi giornali libertari usciti nella Toscana nei mesi successivi alla Liberazione, prima del congresso della Federazione Anarchica Italiana a Carrara nel settembre del 1945, curati entrambi dallo stesso M. a Firenze: "Passione rivoluzionaria", organo dei giovani anarchici toscani, e "Alba dei Liberi".

Dell'anarchismo storico alcune figure sono state punto di riferimento culturale e politico per il giovane M., Michail Bakunin, Cafiero, Malatesta e soprattutto Francesco Saverio Merlino e Camillo Berneri. Di Bakunin e Cafiero ammirava la dedizione alla causa, la coerenza e l'intensità emotiva della loro partecipazione agli eventi che li videro protagonisti; di Malatesta apprezzava il pensiero semplice, lineare, da anarchico "ragionante" e "razionale"; di Merlino e Berneri valorizzava la spregiudicatezza teorica, il "revisionismo", la capacità di mettere a confronto l'anarchismo con le altre correnti teoriche del movimento operaio e socialista. Non è un caso che fin dal dopoguerra M. avesse instaurato un fertile rapporto di scambio epistolare con Aldo Venturini, curatore delle opere di Merlino, e con Giovanna Berneri, moglie di Camillo, e, dopo la scomparsa di Giovanna, con Aurelio Chessa, curatore dell'Archivio omonimo.

Il rapporto con gli anarchici non fu facile, il giovane M. pieno di entusiasmo e di dinamismo spesso si scontrava con compagni più anziani, esausti dalla lunga lotta al fascismo, spesso isolati ed emarginati dall'egemonia marxista sui movimenti popolari. M. aveva l'intenzione di contribuire a disincagliare l'anarchismo dal peso della sua emarginazione, creando una rete di collaborazioni, spesso esterne al movimento.

L'idea di dare inizio a un processo di rinnovamento all'interno del movimento si concretizzò attraverso il periodico "Gioventù anarchica" (1946-1947), redatto insieme all'inseparabile Carlo Doglio. Nonostante la sua breve vita, il giornale, di cui uscirono 14 numeri, seppe suscitare interessi e collaborazioni anche fuori dal movimento. M. prese contatto con aree culturali e politiche fra loro diverse, come quella del Movimento di Religione di Ferdinando Tartaglia e Aldo Capitini, o del periodico bergamasco "La Cittadella", o di piccole organizzazioni della "sinistra comunista" e trotzkista. All'interno della FAI, Masini si occupò inizialmente della Commissione Antimilitarista mentre progressivamente il suo impegno andò intensificandosi sia come conferenziere sia, dal 1948, come redattore di "Umanità Nova". Il lavoro redazionale lo impegnò duramente per oltre due anni e mezzo, per ogni numero oltre alla correzione sistematica di tutti gli articoli, preparava due o tre interventi.

Lo scontro interno alla FAI fra i giovani che si muovevano intorno a M., e le componenti più tradizionali del movimento, maturò fra il congresso di Livorno (23-25 aprile 1949) e il congresso di Ancona (8-10 dicembre 1950). L'idea di M. di un "partito libertario" con una dimensione teorica e pratica dell'anarchismo aderente alla nuova realtà economica, politica e sociale dell'Italia del dopoguerra, capace di stringere alleanze, su posizioni prettamente internazionaliste e legate alle lotte dei lavoratori, con una presenza costante all'interno del sindacato, furono le basi che portano alla nascita del periodico "L'Impulso" e dei "Gruppi anarchici d'azione proletaria" (GAAP).

Ma il maggiore impegno, in questo periodo come per tutto il resto della sua vita, è la ricerca storica.

L'attività di ricerca va oltre gli ambiti militanti e si confronta con quella parte della storiografia contemporanea sul movimento operaio che iniziava allora a fare i primi passi. Ecco dunque la collaborazione alla rivista "Movimento operaio" di Gianni Bosio, con cui fra l'altro per circa vent'anni intratterrà una fittissima corrispondenza. Intanto l'esperienza dei GAAP confluisce nel movimento "Azione comunista", una confederazione di piccole organizzazioni (bordighisti, trotzkisti, ex-comunisti come Giulio Seniga, ecc.) che ha il merito, durante la crisi ungherese del '56, di rappresentare, con un vivace dibattito e un'intensa attività, la parte internazionalista e antistalinista della sinistra extraparlamentare italiana.

Lo scioglimento dei GAAP l'affermarsi all'interno di "Azione comunista", delle tendenze leniniste e l'insuccesso organizzativo come forza alternativa al PCI e al PSI, convincono M. ad allontanarsi, per approdare fra la fine del 1958 e l'inizio del 1959 al PSI su posizioni internazionaliste, classiste e antitogliattiane.

Sono questi gli anni in cui M. si fa carico di scrivere saggi sulle tradizioni laiche, risorgimentali, libertarie, federaliste e anticlericali del primo socialismo italiano. Pur ricoprendo incarichi nel partito, poi nel PSDI sarà anche segretario provinciale di Bergamo, non si candiderà mai a qualsiasi carica pubblica, sia di consigliere comunale che di parlamentare. M. lo ha spiegato con la volontà di mantenere una coerenza etica comportamentale, un proprio costante tratto distintivo.

In questo periodo continuano le collaborazioni alle riviste scientifiche come la "Rivista storica del socialismo" e "Movimento operaio e socialista". Ma escono anche i suoi primi lavori monografici. Nel 1958 viene pubblicato dalla casa editrice Avanti!, Gli internazionalisti. La Banda del Matese, 1876-1878, seguono a ruota i primi tre volumi degli scritti di Bakunin e nel 1963 La Federazione Italiana dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Atti ufficiali 1871-1880 (atti congressuali; indirizzi, proclami, manifesti) (Edizioni Avanti!).

Per capire l'importanza di questa attività c'è da considerare che nei primi anni Sessanta, a parte piccole case editrici di movimento come le Edizioni Antistato, la Fiaccola e la Libreria della FAI, non esistevano collane o testi sull'anarchismo pubblicati da casa editrici note. Nel '59 era uscito Il Socialismo anarchico in Italia di Enzo Santarelli, edito da Feltrinelli, poi nient'altro: gli scritti di M., sparsi su riviste e quotidiani, divennero quindi l'unico punto di riferimento sul piano della ricerca storica. Solo più tardi, alla fine degli anni Sessanta, le case editrici più importanti scopriranno il tema dell'anarchismo.

In questo periodo è M. a difenderlo e studiarlo sul piano storiografico nell'ambito delle celebrazioni del centenario della nascita della Prima Internazionale. La sua comunicazione al convegno di Firenze su "Il movimento operaio e socialista. Bilancio storiografico e problemi storici" del 18-20 gennaio 1963 (che presto sarà ripubblicata in un nuovo volume delle BFS edizioni), La Prima internazionale in Italia, rimane negli annali della storiografia. In questo lavoro minuzioso va inserita la pubblicazione del volume Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, uscito nel 1969 per conto della casa editrice Rizzoli di Milano.

E' scomparso all'età di 75 anni, il 19 ottobre del 1998 a Firenze



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DR_PanG
view post Posted on 18/9/2007, 17:57




avevo uno amico dello SDI che su msn aveva scritto MASINI SEI IL MIO EROE...

ora capisco che non ascoltava musica trash....ahaauhuahuahuahua
 
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colonnello o'Malley
view post Posted on 17/10/2007, 18:26




:xd:
 
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2 replies since 18/9/2007, 17:55   212 views
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