Seno gratis per soldatesse "aussie"
Canberra: per eisgenze psicologiche
E' polemica in Australia dopo le rivelazioni in base alle quali alcune soldatesse della Marina ricorrono ad operazioni di ingrandimento del seno completamente a spese dei contribuenti. L'opposizione laburista ha chiesto chiarimenti al governo sulla vicenda, mentre un portavoce dell'esercito ha difeso gli interventi assicurando che sono stati eseguiti per ragioni psicologiche e non per rendere più sexy le marinaie.
Un chirurgo plastico di Sydney, Kourosh Tavakoli, ha rivelato al quotidiano australiano Daily Telegraph di aver avuto in cura di recente due cadette, di 25 e 32 anni, che si sono sottoposte a interventi di mastoplastica additiva, del costo pari a circa 6.000 euro ciascuna pagati dalla Marina, ''senza alcuna giustificazione medica''.
"Le due donne mi hanno detto che volevano un seno più grande e che sarebbe stata la Marina a pagare il conto. Io mi sono limitato a fare il mio lavoro'', ha detto.
Di recente una nota esperta di chirurgia estetica di Sydney, Pamela Noon, aveva rivelato alla stampa di operare in media ''una soldatessa al mese'', anche per farsi ritoccare naso e viso, e sempre a spese dei contribuenti.
Un portavoce della Marina, Andrew Nikolic, ha spiegato che la politica della Difesa tiene conto delle ''esigenze più ampie della nostra gente, sia fisiche che psicologiche. Ma questo non vuol dire che se a qualcuno non piace il proprio aspetto la Difesa finanzi cose come l'aumento del seno come pratica di routine, questo non è corretto''.
Ha assicurato inoltre che simili operazioni vengono eseguite solo dopo una valutazione medica.
