CITAZIONE (Chaos Phoenix @ 10/11/2007, 20:00)
Non portarmi prove del fatto che altri siano stati violenti per dire che i fascisti non sono violenti.
Il fascismo è per la guerra.Il fascismo è per la pena di morte.Il fascismo è per l'imposizione.E,cosa non meno grave,come si evince dalle tue parole,il fascismo è per la repressione di stimoli fisici,tipici dell'essere umano,in nome di una presunta spiritualizzazione,che altro non è che auto(più o meno)-imposizione.
Il fascismo si propone di disumanizzare l'uomo,rendendolo qualcosa di superiore,ma superiore a cosa?
In realtà il suo unico scopo(in termini morali,o pseudo-spirituali) è quello di plasmare un cittadino sottomesso,pronto all'obbedienza,forte coi deboli,e debole coi forti.
Per me puoi dire quello che vuoi,ma non puoi negare che il fascismo si ponga come ideologia violenta,fa parte della sua stessa natura,è lampante.
Parlando del concetto di patriottismo..non implica forse una discriminazione?
Il razzismo ideologico un concetto di sinistra?..Temo di non aver capito.
Basta conoscere un pò di storia, per smontare ciò che dici, che nasce solo da un pregiudizio ingiustificabile.
Innanzitutto: la violenza politica in Italia fu un uso che tutti i politici usarono dal dopo Cavour, con Rudinì, in modo sistematico da Crispi, fino a Nitti, che aveva denunciato per tantissimo tempo questo cose fino a rinunciarvi ed ad essere sepolto elettoralmente quando andò ad elezioni nel dopo guerra.
La violenza con bande armate fu ripresa ed attuata in grande stile, ma in modo molto sterile, dal Partito Socialista, nel famoso bienno rosso: intimidazioni, violenze durissimi che non fecere che provocare una ondata di odio nel paese.
Gli stessi contemporanei, spesso, ne furono consapevoli, vedi Turati.
Effetto: la controparte si organizzò in squadre armate, che dapprima si difesero soltanto, poi aggredirono, ed in modo più sistematico, i socialisti. Questi sono i fascisti.
Ma il fascismo, proprio per la sua eterogeneità non si può definire né di destra, né di sinistra, né dargli una collocazione politica: è un movimento di raccoglimento, fascio, di insofferenza, che con la forza, cosa che deploro, ha applicato la teoria del riscatto sociale dalle persone alle nazioni.
Secondo il pensiero Mussoliniano, di fatti, l'insieme si sovrappone all'individuo, quindi la misera (e non solo materiale, a suo parere) in cui si trovava l'italia era la misera del suo popolo.
Il fascismo doveva con la forza spezzare le catene della misera italiana.
Penso che così, in poche parole, si possa spiegare l'obbiettivo e il fine del fascismo secondo chi lo fece e lo fondò. Che poi ci fossero interessi personali è indubbio.... ma d'altronte, c'è sempre un'altra vergognosa medaglia: la dittatura ed il fallimento del regime.... "gli italiani del '18 erano migliori di questi, non è un bel risultato per il regime, ma è così" cit. Benito Mussolini, 1943.