| Metalmeccanici: il tavolo continua
Ma le posizioni rimangono lontane
Procede tra forti difficoltà la trattativa per rinnovare il contratto dei metalmeccanici. Nonostante quello che pare un "muro contro muro" tra Federmeccanica e sindacati comunque, il confronto non è ancora naufragato e le due parti si continuano a fronteggiare con proposte, seppur su linee profondamente diverse. Il tavolo resta aperto dunque, con i sindacati che "aprono" sugli orari ma restano inflessibili sugli aumenti richiesti.
Federmeccanica e sindacati si stanno confrontando sulla base di due diversi documenti: quello presentato da Federmeccanica, e giudicato da Fiom, Fim e Uilm "irricevibile", e quello firmato invece dai sindacati, che viene giudicato da Federmeccanica "un passo indietro", una proposta "arretrata" rispetto ai punti già affrontati nei giorni scorsi. Per Federmeccanica c'è comunque la volontà di continuare il negoziato anche se si osservano con preoccupazione le proposte sindacali, soprattutto sul salario.
Anche i sindacati da parte loro hanno deciso di andare avanti provando a continuare il negoziato affrontando punto per punto, a cominciare dal mercato del lavoro.
"Questa trattativa è un'impresa faticosa ma il tavolo c'è ancora" ha osservato il segretario generale della Fim Giorgio Caprioli sottolineando che "le distanze restano preoccupanti perchè il giudizio di Federmeccanica sul nostro documento ricalca sostanzialmente le posizioni contenute nel loro documento". "La trattativa è tutta aperta" ha detto anche il leader della Uilm Antonino Regazzi dicendosi tuttavia incerto sulla possibilità di concludere il negoziato entro martedì quando si riunirà il direttivo di Federmeccanica per dare una valutazione sull'esito della trattativa. "Non fisso più date per la conclusione, tutto è incerto e i tempi si stanno esaurendo, dopo di che vedremo"' ha detto Regazzi.
E sul pericolo che martedì Federmeccanica possa decidere di chiudere la trattativa un duro commento è arrivato anche dal segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini: "Non è in discussione la fine del contratto nazionale ma se Federmeccanica decide di far saltare il contratto la scelta è loro. Se lo fa cambierebbe lo scenario non solo per i metalmeccanici ma per l'intero Paese, per la situazione politica e per la trattativa sul modello contrattuale".
Rinaldini, che ha manifestato alla delegazione di Federmeccanica il giudizio negativo sull'insieme della loro proposta, ha anche osservato che se Federmeccanica "pensa che per 100 euro di aumento bisogna dare due sabati e due permessi annui retribuiti, è evidente che su quella strada sia difficile ipotizzare un accordo". Sugli aumenti in busta paga infatti al rilancio di Federmeccanica di portare a 100 euro l'incremento, senza indicazioni sulla produttività, con una aggiunta di 5 euro di perequazione per i lavoratori che possono contare solo sulla retribuzione contrattuale nazionale, il sindacato ha risposto riproponendo la richiesta di 117 euro più 30 euro per chi non gode dei premi di produttività.
E' attesa la risposta di Federmeccanica a proposito dell'offerta del sindacato sul mercato del lavoro per cui si richiede l'adozione integrale di quanto previsto dal protocollo sul Welfare a proposito dei contratti a termine e, quindi, il tetto dei 36 mesi più una sola proroga stabilita con il sindacato all'ispettorato del lavoro, più un tetto di percentuale massima di utilizzo dei contratti a termine in azienda che va demandato alla contrattazione. Federmeccanica non vuole l'aggiunta di questa percentuale e il sindacato ha ribattuto che se le aziende non vogliono la quota devono togliere dal tavolo anche la possibilità della proroga. Il sindacato chiede che lo stesso trattamento previsto per i contratti a termine venga seguito anche per i contratti interinali mentre Federmeccanica non vuole vincoli. Si tratta anche su un tetto da stabilire nel caso in cui si sommino contratti a termine e interinali: Federmeccanica propone un tetto di 48 mesi mentre il sindacato non vuole andare oltre i 42.
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