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| Poliziotta tatuata: sì a concorso
La Spezia, riammessa dal Tar alla prova
Un piccolo tatuaggio (nel caso in questione una farfallina tatuata sulla caviglia) non può impedire a una candidata di partecipare al concorso per entrare in Polizia. Lo ha stabilito il Tar Liguria che ha annullato l'esclusione alla selezione per inidoneità da parte della commissione medica di Roma nei confronti di una 23enne genovese.
Ramona Angiolini può tornare a sperare e a realizzare il suo sogno. I giudici della II sezione del Tar Liguria hanno infatti sospeso il provvedimento di inidoneità con il quale la commissione medica aveva escluso la giovane donna dal concorso di ammissione per 1.507 allievi della Polizia di stato.
I medici avevano contestato a Ramona un tatuaggio in zona "sovramalleolare esterna destra, non coperta dall'uniforme", interpretando in modo rigido la definizione dei requisiti fissati dalle norme. Era stata forte la delusione di Ramona di non partecipare al concorso in polizia dedicato alle riserve speciali, cioè a chi come lei ha già prestato servizio, nel suo caso presso il centro telecomunicazioni dell'Esercito, a Chiavari. Proprio per questo, appena saputo del bando, aveva presentato domanda. Vinta questa prima battaglia, la 23enne che ha superato bene la prova di efficienza fisica e si è ben piazzata agli scritti, potrà finalmente vedersela con la schiera degli altri 19.000 aspiranti poliziotti. Comunque, la giovane si era detta anche pronta a farsela rimuovere, se avesse dovuto precluderle la via della divisa.
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