Antonio Gramsci

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view post Posted on 20/1/2008, 07:28
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Empoli (FI), a 600 mt dal Castellani

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Nasce ad Ales (Oristano) il 22 gennaio 1891, dove trascorre un'infanzia funestata dall'incarcerazione del padre (per un atto di 'giustizia trafficata' in seguito alle elezioni del marzo 1897), dalle conseguenti difficoltà economiche che non lo abbandoneranno per molto tempo e da una caduta che poco dopo sarà forse la causa di una malformazione irreversibile alla colonna vertebrale. Col procedere dell'indebolimento fisico tenderà a diventare 'tutto cervello'. Dalla sua compagna, Julka Schucht, conosciuta a Mosca nel '22, ebbe due figli. Le sue prime esperienze come giornalista le ebbe ancora giovane a Cagliari come corrispondente dell' 'Unione Sarda'. Dopo aver preso il diploma si trasferì Torino per frequentare l'Università, grazie a una borsa di studio per studenti poveri che vinse in regolare concorso (9° Gramsci, 2° Togliatti, vengono entrambi dalla Sardegna e da allora inizia la loro amicizia). Le privazioni, la denutrizione e il freddo gli procurano un esaurimento fisico, ma non gli spengono la curiosità intellettuale. Fa amicizia con Tasca, l'unico dell'ambiente studentesco ad avere interessi politici, e con Terracini. Nel 1919 fonderanno insieme il settimanale (e dal gennaio 1921 quotidiano) "Ordine Nuovo". E' attento a Croce, perché antipositivista e quindi antideterminista, e proverà per lui sempre grande ammirazione per l'importanza data alla sovrastruttura, alla cultura, nel rapporto dialettico con la struttura economica, che in Gramsci diventerà esaltazione del ruolo dell'Intellettuale. Lasciata l'Università nel '15, segue con passione gli scioperi contro la guerra e si dedica al giornalismo da socialista, ma non firma gli articoli. Il suo idealismo giovanile si esprime col rifiuto del determinismo positivista proprio della "pseudo-scienza", ma anche del riformismo e del massimalismo socialista della II Internazionale, e con l'esaltazione del volontarismo dei bolscevichi e della soggettività (La rivoluzione contro il capitale, 1918). Si nota già l'antidogmatismo nei confronti del marxismo, che rimarrà uno dei tratti tipici del suo pensiero fino alla morte. In occasione dell'occupazione delle fabbriche del '20 il gruppo di 'Ordine Nuovo' riesce ad orientare le lotte della classe operaia torinese: considera le Commissioni interne presenti nella fabbrica l'embrione della democrazia consiliare, dei soviet, come autogoverno dei produttori, e quindi del governo operaio. La sconfitta lo fa riflettere sulla necessità del Partito per dirigere i movimenti sociali; isolato nel partito, in contrasto con Bordiga, Tasca, Terracini e Togliatti sui Consigli di fabbrica, sul partito rivoluzionario, sull'atteggiamento dei Socialisti, è convinto che 'la fase attuale della lotta di classe in Italia è la fase che precede: o la conquista del potere da parte del proletariato rivoluzionario [...] o una tremenda reazione da parte della classe proprietaria assieme alla classe governativa e nessuna violenza sarà trascurata'. Al Congresso di Livorno del 1921 c'è la rottura coi Socialisti riformisti e la costituzione del P.C.d'I, anche dietro invito dell'Internazionale ad espellere dal partito socialista i riformisti. Intanto numerosi sono gli arresti nel P.C.d'I., tanto da disgregare il vecchio gruppo di 'Ordine Nuovo' e lo stesso gruppo dirigente del partito, già lacerato da forti contrasti interni e, sotto la direzione di Bordiga, molto restio a seguire le direttive dell'Internazionale che arriva a sostituirlo d'autorità alla direzione del partito con Gramsci, l'uomo del 'dialogo'. Gramsci attuerà quella politica centrista voluta dall'Internazionale ormai stalinizzata e volta non più a portare avanti gli interessi della rivoluzione proletaria internazionale, quanto piuttosto a difendere gli interessi interni dello stato russo. A febbraio del '24 esce il primo numero de 'L'Unità' e a maggio Gramsci viene eletto deputato in Veneto e gode pertanto dell'immunità parlamentare. Nonostante ciò viene comunque arrestato nel 1926. Il lungo periodo di prigionia a cui verrà sottoposto lo allontanò dalla politica attiva e lo costrinse ad occuparsi, dal carcere, di questioni per lo più storiche e filosofiche (incentrate per lo più sullo studio dell'importanza del ruolo dell' "intellettuale"). Per questo motivo non si hanno elementi certi sul suo rapporto con lo stalinismo e con l'Opposizione di sinistra. Certo è che inizialmente si oppose a questa ed a Bordiga, ogni tanto però rispuntano documenti che comproverebbero un suo cambiamento di rotta nei rapporti con l'originario leader dei comunisti italiani.Grazie all'attività a Roma di Tatiana Schucht, sorella della moglie Giulia, viene organizzato dagli antifascisti un Comitato internazionale per la salvezza di Gramsci. Nonostante le forti pressioni, il governo fascista gli concede solo il trasferimento al carcere-ospedale di Formia e poi alla clinica Quisisana di Roma, dove Gramsci muore il 27 aprile 1937.
Onorato Damen, suo compagno di partito ed in seguito fondatore del Partito Comunista Internazionalista, non manca (come altri marxisti) di ritrovare in egli una visione troppo idealista (quindi non materialista e non marxista) e, soprattutto, pur lodando i sui pregi morali e umani di Gramsci, Damen non manca di rilevare come ciò "non salva Gramsci dalle precise accuse di aver aggiogato il Partito alle esigenze non di una autentica Internazionale rivoluzionaria, ma a quelle di una politica contingente dello Stato russo, anche se operaio".
 
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