| L'URGENZA DI UN NUOVO PENSIERO SOCIALISTA
Elaborare il lutto è un percorso umano difficile e complesso, ma la storia della cultura e quella della civiltà insegnano che, se questo percorso è incerto e difficoltoso, l'individuo scopre l'interiorità, la creatività, la capacità critica. Da vari anni la Sinistra italiana cerca di elaborare i propri lutti. Il lutto relativo al lavoro: è di pochi giorni addietro, ad esempio, la notizia di una ragazza di vent'anni, morta tragicamente sul posto di lavoro nella gioiosa et amorosa marca, terra di prosecchi, di miliardi, e di tanti "Sindichi sierifi" tutto "farvest" e "polentausei" che infestano queste nostre martoriate lande del Veneto. Questa ragazza e tutte le vittime, anche quelle viventi, della fabbrica o del cantiere, la Sinistra non può dimenticare. Il lutto relativo alla politica: abbiamo oggi una classe dirigente letteralmente presa dal panico. Attaccata da ogni parte, reagisce aumentando le proprie garanzie ed i propri privilegi con una dinamica difensiva sciocca ed ipocrita. E questo la Sinistra non può ignorare. Il lutto etico e morale. In un paese dove un qualsiasi calciatore professionista il cui quoziente intellettivo è pari al valore che questo individuo rappresenta per la civiltà e l'umanità, si permette orologi da sedicimila euro, una velina qualunque guadagna migliaia di euro per mostrare seni e posteriore, un ciarlatano di capitan spaventa di industria, oltre a parlare a vanvera ogni momento, pasteggia e si sollazza tranquillamente a bordo di uno dei tanti panfili di sua proprietà, un ragazzo di vent'anni, apprendista sfruttato e precario, pagato veramente una miseria ( gli basterebbe avere mensilmente quello che spende in una notte di piccanti emozioni a luci rosse un pinco pallino di alto prelato per progettarsi degnamente il futuro), riesce a stento, quando riesce, a vivere dignitosamente del proprio lavoro, a costruire la propria felicità, diritto di ogni uomo. Vere tragedie morali che la Sinistra non può ancora ignorare. Il lutto della cultura e della razionalità, minate ogni dove da integralismi e fascismi religiosi e non, da spiritualità fasulle portate all'eccesso grazie ad un linguaggio millenaristico ed apocalittico da guerra santa, da dogmatismi ecclesiastici di stampo medioevale e da qualunquismi mediatici superficiali e distraenti. Questi alcuni esempi di lutti che la Sinistra deve cercare di elaborare. Dopo, sono sicuro, rinascerà un nuovo Socialismo. Un Socialismo proiettato verso il futuro che riparta però dalle proprie radici idealistiche, utopiche, romantiche, riconoscendole senza negarle e senza per questo allontanarsi dal realismo o cadere in beceri tradizionalismi o conservatorismi assurdi, come quelli molto frequenti oggi nella nostra società ovvero tradizionalismi e conservatorismi che non sono assolutamente garanzie di verità, anche se spacciate per tali, ma sintomi paranoici di paura ed ansia che attanagliano degli individui malati, terrorizzati dalle incerte probabilità del domani. Un Socialismo privo di sovietismi che riunisca le proprie anime e ritorni a credere nelle idee che hanno fatto grande il pensiero e le azioni della Sinistra storica italiana. Un Socialismo moderno che rifaccia suo il paradigma delle origini: lottare per un mondo più giusto per tutti, senza intellettualismi contorti o machiavellismi furbeschi, ritornando sul cantiere, nelle fabbriche, nelle scuole. Un Socialismo patrimonio di tutta l'umanità e di ogni singolo individuo. Un Socialismo guidato dalle idee eterne di libertà, di uguaglianza e di fratellanza. Un Socialismo che capisca che oggi tutto questo è estremamente necessario, urgente. Vitale.
CLAUDIO MICHELAZZI
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