| CRESPI RICERCHE - SONDAGGIO COALIZIONI - BERLUSCONI PIU' 8,8. PD PIU' 1,5% 26/02/2008 26 Feb. - di Luigi Crespi. Siamo al terzo monitoraggio della Crespi Ricerche delle intenzioni di voto per le politiche del 13 e 14 Aprile prossimi. Tanto movimento, ma il distacco tra i due princiapli schieramenti resta sempre l'8,8%.
I partiti: questa settimana sostanzialmente due novità hanno portato modifiche alla struttura dei dati: da una parte l’accordo con i radicali che sono entrati nelle liste del Partito Democratico e dall’altra l’apparentamento per il sud tra il PdL e il Movimento per l’Autonomia di Raffele Lombardo. Con queste due operazioni l’offerta che gli italiani troveranno sulle liste elettorali pare che stia raggiungendo una sua configurazione definitiva. Quindi la comparazione con i dati precedenti deve tenere conto di questi spostamenti. Il Centrodestra ha intensificato la sua campagna elettorale: il PdL si attesta al 37%, la Lega Nord al 5,3% e l’MpA al 2% portando lo schieramento che sostiene Silvio Berlusconi al 44,3% (settimana scorsa era al 43,5%), mentre il PD incassa l’elettorato proveniente dai radicali ma sicuramente subisce un danno dalla polemica che questo accordo ha prodotto. Solo quando le polemiche saranno cessate si potrà valutare a fondo il vantaggio. Il Partito Democratico, porta a casa il 32,5%, (la settimana precedente era al 31%) mentre la lista apparentata, l’Italia dei Valori, si attesta al 3% (era al 3,2%) per un totale, dei partiti che sostengono Veltroni, del 35,5% (era al 34,3%). Quindi la differenza tra i due schieramenti, oggi come del resto la scorsa settimana è di 8,8 punti. Sono quindi 15 giorni che i due schieramenti sono inchiodati sulle rispettive posizioni benché in movimento al loro interno. La rimonta di Veltroni che era partita in modo travolgente si è oggettivamente fermata, rallentata e consolidata, in questi ultimi dieci giorni. La Destra di Storace continua una lenta e costante crescita verso il 4%, attestandosi al 3,6%, mentre l’Udc perde mezzo punto (dal 7 al 6,5%), la Rosa Bianca è ed era all’ 1%, la Sinistra Arcobaleno, totalmente bloccata dalle fasi preliminari della campagna elettorale, si attesta al 7% perdendo un punto secco e per ultimo, parte benino anche con la campagna pubblicitaria di questi giorni il candidato Boselli che toglie un punto a Veltroni. Gli indecisi restano intorno al 15%. La partita non può certamente definirsi chiusa, anzi pare essere entrata nel vivo e benché il vantaggio sia marcato, esistono le condizioni di fluidità dell’elettorato estremamente interessanti in quanto la Sinistra Arcobaleno non pare attrezzata, al momento, per respingere il saccheggio affascinante di Veltroni che conta oggettivamente su un bacino più elevato e più mobile, più disponibile a votarlo di quanto non sia l’elettorato dell’Udc o quello de La Destra di Storace che appare oggi molto radicato e determinato nelle proprie scelte. I leader. Ancora un po’ disordinata l’offerta dei leader e soprattutto gli elettori non hanno ancora inteso bene la dinamica del voto sembrano più orientati verso i partiti i quali, però, come tutti sappiamo, hanno subito modifiche radicali nella loro offerta. Ecco che allora Berlusconi diventa sinonimo di Forza Italia o Vetroni simbolo sintetico di quanto contiene. L’entrata e l’uscita di nuovi candidati evidentemente modifica anche in modo artificioso i trend e solo quando avremo tutti i candidati ufficiali potremo misurare le reali crescite legate alle performance dei candidati. Comunque Berlusconi si attesta al 43%, ha una flessione di un punto mentre Veltroni si attesta al 35% e cresce di mezzo punto. La differenza tra i due leader è 8 punti tondi. Bertinotti, va meglio delle sue liste all’8,3% (era al 9,5%); Casini cresce di mezzo punto e si attesta al 7%; la Satanchè al 3,7%, Tabacci all’1% e l’esordio di Boselli è al 2%.
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