LETTERA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO

« Older   Newer »
  Share  
Claudio Michelazzi
view post Posted on 24/2/2008, 17:51




Caro Cittadino Sergio Reolon, Presidente della Provincia di Belluno,
consentimi di fare alcune considerazioni in merito alle polemiche dei giorni scorsi rispetto al caso di Costalta ma non solo.
A mio parere, da un punto di vista formale, potresti aver avuto piena ragione nell’opporti, anche se tardivamente, alla presentazione del libro sulle vicende di Costalta dal titolo significativo “Questa diocesi ci ha abbandonato – lettere senza risposta di cristiani ai margini al Vescovo di Belluno Giuseppe Andrich”, libro che non appare ai miei occhi così scandaloso come viene giudicato da te ma che è semplicemente una raccolta oggettiva di documenti e sensazioni a caldo raccolte in una comunità abbandonata, per conoscere e non dimenticare. Potresti aver avuto piena ragione per alcuni motivi che sono indiscutibili ed intangibili quali l’essere l’istituzione provinciale super partes e tutelatrice di tutta la comunità, anche se risulta ben chiaro che chi gestisce l’istituzione grazie ad elezioni democratiche dovrebbe essere, già nel periodo di campagna elettorale precedente all’insediamento, dichiaratamente appartenente a una precisa linea politica, programmatica e finanche ideologica, ma questo ormai in Italia può essere diventato un optional.
Potresti aver avuto ragione, non concedendo gli spazi per la presentazione del famigerato libro, cercando di tutelare il Vescovo di Belluno, che io, laico, considero alla stregua di un dirigente della collettività cattolica e che resta comunque sempre solo un rappresentante di una parte della comunità provinciale, anche se di quella più cospicua.
Potresti aver avuto ragione con la tua scelta se questo libro contenesse delle accuse verso la persona del Vescovo ma visto che le accuse, fatte in modo civile e con profondità di riflessione, sono verso un operato ingiusto, la cosa mi spinge a meditare.
Dal momento che io, a differenza di diversi partiti politici italiani, non ho bisogno dei voti dei cattolici, coccolati e tutelati da sempre forse per interessi politici, mi permetto di riflettere e dibattere su questioni scottanti, relative al rapporto problematico tra chiesa e società civile, altrove rimossi.
Vorrei discutere però con te, se permetti, su temi più ampi rispetto alle formalità di palazzo e a quello che è accaduto a Costalta, caso ormai diventato di pubblico dominio e in qualche modo irreversibile.
Vorrei parlare di temi che travagliano questi nostri tempi e che fanno, di Costalta, solo la punta di un Iceberg rispetto ai processi sociali e culturali che si stanno sviluppando in questo nostro mondo.
Dato per certo che ormai, ad un livello di agire ecclesiastico, livello che utilizzando continue ingerenze rispetto ad un tessuto sociale purtroppo sta diventando come una radice di cipresso (albero cimiteriale infestante) che attorciglia e soffoca, i principi del Vaticano II sono diventati scomodi e pesanti e che vi è una regressione
ed una mitizzazione dei principi del Vaticano I (è di poco tempo per esempio fa la notizia che il Ratzinger voleva riabilitare, oltre a cinquecento “martiri” franchisti anche una figura come Pio IX…) mi piacerebbe sapere da quando, in campo religioso, è stato ribadito il dogma dell’infallibilità vescovile?
Da quando è ritornato in auge lo scaffale denominato indice dei libri proibiti? Scaffale che, questo sì, puzza di zolfo e di stantio.
Io credo fermamente che la laicità, oltre a essere di parte e non super partes come sostieni tu (vorrei richiamare all’attenzione il fatto che anche Gesù Cristo era un laico e non storicamente e neppure ideologicamente super partes…) sbandierata a più non posso forse anche per motivi di comodo, altro non sia che un corretto utilizzo della ragione, non sistema ma strumento per denunciare e portare alla luce, per smitizzare e demistificare le varie chiese, quelle di destra di centro ed anche quelle che, purtroppo, ci sono pure a sinistra. Io credo che fino a quando la religione non diventerà realmente solo fatto privato, essenzialmente vero ed intimo, vivremo sempre di questi problemi.
Io, seppur aconfessionale, con spirito laico mi sono messo al fianco di chi, credente e praticante, ha avuto il coraggio di denunciare un operato ingiusto avvenuto all’interno di quella parte di comunità provinciale che tu hai voluto tutelare e che è rappresentata dal Vescovo di Belluno. Molti l’hanno fatto. Altri non l’hanno fatto.
Vorrei finire con un pensiero, non rivolto a te, che considero con stima, non vorrei toccare la tua acuta sensibilità irritata e già provata dal caso Costalta, ma se in Italia ci fossero a tutti i livelli più Zapatero e meno “zapatera” le cose andrebbero certamente meglio.
Cordiali saluti.

CLAUDIO MICHELAZZI




:bla: :bla: :bla:
 
Top
0 replies since 24/2/2008, 17:51   167 views
  Share