Napoli, consigliere del PD accusato di corruzione

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L'Avvocato del Diavolo
view post Posted on 28/2/2008, 14:24




"La Repubblica", GIOVEDÌ, 28 FEBBRAIO 2008

Pagina II - Napoli

L´INCHIESTA

Il consigliere regionale del Partito democratico interrogato dai magistrati

Corruzione, Conte si difende: "Solo politica, niente affari"

Multari e il mistero della valigia di documenti scomparsa: "Persa in un trasloco"



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«Sono innocente, la mia azione di consigliere e politico non ha mai favorito nessuno. Le gare per i servizi e gli affitti su cui mi vengono mosse contestazioni sono state regolari». Così si difende dinanzi al giudice per le indagini preliminari il consigliere regionale del Pd, Roberto Conte. Ovvero: socio occulto di una società che faceva affari con la Regione, sì: lo dimostrerebbero le carte. Ma politico invischiato in un giro di "affari pilotati", no.
Conte, consigliere arrestato con l´accusa di corruzione, viene incalzato per un´ora, al tredicesimo piano di Palazzo di Giustizia, dal gip Pasqualina Paola Laviano e dal pm Filippo Beatrice nell´ambito dell´inchiesta sugli Affitti d´oro della regione Campania, un blitz che lo scorso 20 febbraio ha portato all´emissione di 6 ordinanze di custodia agli arresti domiciliari. Ieri, sfilano tutti gli indagati dinanzi al gip.
Per Roberto Conte c´è uno dei profili più gravi: accusato di aver messo in piedi una società, l´ "Europa Immobiliare", insieme con gli imprenditori Antonio e Carmine Buglione e grazie a Lucio Multari, ex dirigente del Consiglio regionale, licenziato nel 2006. Vantaggi economici per tutti: per Conte, innanzitutto, in possesso anche di una scrittura privata, trovata in una perquisizione nella sua abitazione, nella quale era stabilito l´esatto ammontare della sua partecipazione a "Europa Immobiliare", nascosta però dietro una donna nullatenente, la prestanome. L´appalto per il fitto dei locali della Regione, tuttora mai utilizzati, ammontava a 500 mila euro l´anno, oltre ad altri servizi per ulteriori spese, grazie a una clausola capestro, compresa la security offerta dalla ditta dei Buglione.
Conte, pacato, assistito dall´avvocato Elio D´Aquino, prova a sezionare in due la sua strategia difensiva: i reati contestati non ci sono, eventualmente i profili di etica politica non sono valutabili dai giudici. «Non ho mai condizionato con il mio ruolo la gestione di gare, né ho valicato i miei compiti di consigliere e questore alle finanze dell´assemblea regionale», scandisce Conte. Che, come sottolinea il suo legale, «offre tutti i riscontri utili a suffragare la propria totale estraneità ai fatti».
Il gip ascolta anche l´ex funzionario Lucio Multari. Anch´egli, assistito dall´avvocato Domenico Ciruzzi, respinge ogni accusa, chiarisce il proprio ruolo di «esecutore ed attuatore di atti determinati dal potere politico», prende le distanze dal consigliere Conte. Multari offre al giudice documentazione bancaria dalla quale, sottolinea l´avvocato Ciruzzi, «si evince che i movimenti di denaro contestati nell´ipotesi accusatoria siano in realtà assolutamente lineari e collegati alle sue vicende private e ad una parte di liquidazione ottenuta in seguito al licenziamento della Regione». Lo stesso Multari offre un´altra lettura a quella conversazione intercettata tra lui e la figlia. «Ora sto tranquillo, ti posso fare un bel regalo», parole che il pm attribuiva all´avvenuta dazione di denaro. Svanirebbe, stando sempre alle parole di Multari, anche il mistero della valigia sparita, in cui il funzionario avrebbe nascosto documenti segreti. «Ma quale mistero... è una valigia che dimenticai a casa di una parente dopo un lungo trasloco: conteneva carte che si riferivano alla mia controversia con la Regione per il licenziamento ingiusto che ho subito».
(co.sa.)
 
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