Veltroni copia pure Capezzone:"Creare impresa in un giorno"

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L'Avvocato del Diavolo
view post Posted on 8/3/2008, 14:50




Il Leader del Pd a Confartigianato: «Un Paese libero dalla burocrazia»
Veltroni: «Creare l'impresa in un giorno»
Capezzone: «Copia, almeno citi la fonte»
«L'apertura immediata delle imprese è già una mia proposta di legge»

ROMA - Liberare il Paese dai «lacci della burocrazia» e garantire che, se il Pd vince le elezioni, «si potrà dar vita ad una impresa in un solo giorno». L'unico adempimento obbligatorio sarà il rispetto della legge 626 sulla sicurezza. È «l'impegno» che Walter Veltroni assume davanti alla platea dei Confartigianato.

DALLA PARTE DI CHI PRODUCE - «Capovolgiamo lo schema: diamo fiducia ai cittadini, mentre il compito dello Stato sarà quello di verificare la regolarità delle operazioni a valle». Per Veltroni, «lo Stato deve stare dalla parte di chi produce la ricchezza nazionale: ci sono troppi adempimenti burocratici, il Paese è lento e lo Stato sembra esigere dal cittadino ciò che già ha nella sua disponibilità, per esempio tutti quei certificati che richiede». Ebbene, «io mi prendo qui, davanti a voi, un impegno: un'impresa in un giorno, perchè la mia ossessione è quella di fare di questo Paese un Paese semplice».

«COPIA» - «Dopo aver copiato mezzo programma dalla Cdl, Veltroni si riduce a copiare anche me». Lo dichiara Daniele Capezzone, promotore del network Decidere.net. «Giovedì è andato a Confartigianato a presentare come sua grande idea l'apertura immediata delle imprese. È abbastanza comico - spiega - che abbia preso pari pari la relazione della mia proposta di legge (l'esempio delle 80 autorizzazioni per aprire una nuova attività, il caso della carrozzeria, ecc), che abbia copiato la soluzione giuridica (l'autocertificazione), e che abbia solo omesso di citare la fonte, cioè la mia proposta di legge (su cui è disponibile un anno di rassegna stampa)».


06 marzo 2008

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Ecco l'originale...


"Sette giorni per un'impresa"


Roma, 31 luglio 2006

• da note di agenzia lette a Radio Radicale

Avviare una nuova attività imprenditoriale in soli 7 giorni, grazie ad un nuovo meccanismo di silenzio assenso e di autocertificazioni che rivolta sull'amministrazione l'onere dei controlli. E' il nuovo traguardo sulla strada delle liberalizzazioni che viene proposto dal segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, primo firmatario di una proposta di legge bipartisan per alleggerire il peso e i tempi delle autorizzazioni alle imprese per avviare una nuova attivita'.

Oggi, ricorda Capezzone,"per ottenere il via libera ad aprire una nuova impresa gli imprenditori sono costretti ad attendere tempi molto, troppo, lunghi": dai 9 ai 27 mesi per una concessione edilizia mentre oscillano tra le 58 e le 80 le autorizzazioni richieste per autorizzare la partenza di una nuova impresa.

Grazie a questa proposta, che è già stata depositata per iniziare subito il suo iter in Commissione attività produttive alla Camera, verrà invece modificata la legge sul procedimento amministrativo e la normativa sullo sportello unico per le imprese, estendendo il ricorso all'autocertificazione e prevedendo che trascorsi sette giorni, rispetto ai sessanta attuali, dalla presentazione della domanda, chi vuole aprire una nuova impresa è comunque autorizzato a farlo.

"Si tratta di una di quelle iniziative che serviranno a rendere questo Paese più competitivo e che avrà effetti sul versante della crescita" commenta il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, che plaude all'iniziativa pensata non solo per "rendere più semplice" la vita agli imprenditori ma che avrà l'effetto "di attrarre in Italia più imprenditori e investitori". "Questa è una proposta di approccio riformatore e liberale" commenta anche il presidente dei giovani industriali di Viale dell'Astronomia, Matteo Colaninno, ricordando che i costi indiretti della burocrazia sui bilanci delle imprese italiani sfiora quasi un punto percentuale del Pil.



La strada individuata dai 37 parlamentari di maggioranza e opposizione che hanno firmato la proposta di legge, per "liberare" le imprese dai vincoli amministrativi da cui sono oberate sin dai primi giorni di vita, passa per la semplificazione. Avere un'idea, mettersi in proprio, e avviare un'iniziativa imprenditoriale, scatena infatti un "meccanismo infernale" contro il quale, ricorda il vicepresidente della Confapi, Claudio Pasotti,"non vi salveranno né l'assistenza delle associazioni imprenditoriali, né dei commercialisti o avvocati".

La proposta punta invece a rivoltare la situazione, facendo pesare sull'amministrazione gli oneri della burocrazia, accorciando i tempi delle autorizzazioni ed allungando quelli degli eventuali controlli. Così, ad esempio, il processo autorizzativo di sette giorni è sospeso solo nel caso in cui l'amministrazione richieda l'integrazione della documentazione o convochi il richiedente per un contraddittorio (ammesso entro 90 giorni). Altre norme serviranno a rendere operativi ovunque gli sportelli unici per le imprese. Per le dichiarazioni di inizio attività si prevede una corsia preferenziale per le attività produttive: attività imprenditoriali, commerciali o artigianali si vedranno ridotto il termine ordinario di 30 giorni a sette.

L'amministrazione, invece, si vedrà aumentare i termini di intervento in caso di controlli, da 30 a 90 giorni.



Autocertificazione, denuncia di inizio attività e controlli ex post da parte della Pubblica amministrazione. Questi i cardini su cui si basa la proposta di legge "sette giorni per un'impresa" depositata il 20 luglio scorso e presentata oggi alla Camera dal deputato della Rosa nel pugno, Daniele Capezzone. "Oggi- ricorda Capezzone -ci vogliono dai nove ai 27 mesi per una banale concessione edilizia e dalle 58 alle 80 autorizzazioni per aprire un'impresa". Questa Pdl punta ad abbreviare i tempi capovolgendo il meccanismo delle autorizzazioni: "attraverso l'autocertificazione e la denuncia di inizio attività - spiega Capezzone- l'imprenditore potrà partire immediatamente. I controlli, accurati e rigorosi, arriveranno solo dopo per verificare che tutto sia in regola". Così verrebbero annullati i tempi morti e le imprese potrebbero partire agilmente "senza vincoli e attese inutili". Questo- commenta il direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta- "è un esempio classico di quelle riforme a costo zero che si possono fare per rendere la vita economica di questo paese più vicina a quella dei competitor internazionali, ottenendo grandi risultati sul versante della crescita e su quello della capacità di attrarre investitori stranieri". Secondo il vicepresidente di Confapi, Flavio Pasotti, uno dei passaggi fondamentali della pdl e' "la perentorietà dei controlli: la pubblica amministrazione li dovrà disporre in tempi certi e con modalità precise". Positivo anche il commento del presidente dei Giovani industriali di Confindustria, Matteo Colaninno, che rileva come "nei conti economici delle imprese" siano oggi "presenti costi indiretti non più sostenibili: per la burocrazia le imprese spendono qualcosa come un punto di Pil l'anno". La proposta di legge inizierà mercoledì prossimo il proprio iter in commissione Attività produttive.



"Tutto ciò che non e' vietato deve essere consentito". Così il leader radicale Daniele Capezzone, presidente della Commissione attività produttive della Camera, ha esemplificato il principio ispiratore di una proposta di legge, da lui firmata insieme a 37 deputati di altri partiti, che rovescia la logica con la quale la burocrazia oggi rilascia i permessi per aprire un'azienda. Secondo la Pdl, ha spiegato Capezzone, per aprire un'attività' l'imprenditore autocertificherà e denuncerà l'inizio dell'attività', e poi la pubblica amministrazione effettuerà i rigorosi e dovuti controlli. La proposta che, ha detto il leader radicale, sarà incardinata in commissione attività produttive già mercoledì prossimo, autorizza il governo a emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, un regolamento per estendere l'autocertificazione e che preveda che "entro 7 giorni dalla presentazione della domanda, il soggetto sia comunque autorizzato ad avviare la nuova attività produttiva". "Ora - ha sottolineato Capezzone - invece, chi vuol fare l'imprenditore deve affrontare una vera e propria odissea". Pareri del tutto positivi rispetto all'iniziativa illustrata dal leader radicale nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Montecitorio, hanno espresso Matteo Colaninno, presidente dei giovani industriali di Confindustria, Maurizio Beretta, direttore generale di Confindustria, Flavio Pasotti, vicepresidente della Confapi e Katia Polidori, presidente dei giovani imprenditori della Confapi.



"Sette giorni per un'impresa". È questo il titolo della proposta di legge presentata oggi alla Camera dal presidente della Commissione Attività produttive Daniele Capezzone, dal direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta e dal presidente dei giovani industriali Matteo Colaninno in materia di snellimento delle procedure amministrative per l'avvio di un'attività. Il provvedimento, che prevede modifiche alle norme sullo sportello unico e sulla dichiarazione di inizio attività, punta alla semplificazione e all'abbreviazione dei tempi. I due articoli di cui la proposta di legge è composta prevedono infatti, di estendere il ricorso all'autocertificazione, consentendone l'utilizzo in tutti i casi in cui non sia richiesta una autorizzazione preventiva. Inoltre, trascorsi sette giorni dalla presentazione della domanda, rispetto ai sessanta attualmente richiesti, l'imprenditore è autorizzato ad avviare la nuova attività. Termine che tuttavia resta sospeso nel caso in cui l'amministrazione richieda l'integrazione della documentazione o convochi l'imprenditore in audizione. Per quanto riguarda lo sportello unico, la proposta prevede che dove non sia stato ancora avviato, sia il sindaco il responsabile dei procedimenti. Viene poi ridotto a sette giorni il termine per l'avvio di un'attività imprenditoriale, artigianale o commerciale. Attualmente il periodo e di trenta giorni dalla presentazione della domanda. Capezzone, sottolineando come in Italia vari da 58 a 80 il numero delle autorizzazioni per l'avvio di un'impresa ha anche notato come questa proposta che sarà in commissione già dopodomani, prima della pausa estiva, sia "una proposta libera, né di destra né di sinistra". Per Beretta si tratta di "un esempio classico, mirato, delle riforme a costo zero che si possono e si devono fare e che rendono la vita delle nostre imprese più vicina a quella delle imprese internazionali". Nessun costo, ma molti benefici sia "sul versante della crescita sia per attrarre gli investimenti". Il merito della proposta - ha aggiunto Colaninno - è l'approccio riformatore e liberale, la sua trasversalità in un momento particolare che noi imprenditori ci sentiamo di incoraggiare, come l'avvio delle liberalizzazioni. Un'iniziativa molto positiva che merita di essere sostenuta".
 
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