L'Avvocato del Diavolo |
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| Riprendo un pezzo di un articolo trovato altrove. Lasciando stare le opinioni dell'autore, che ritiene la SA l'unica salvezza a sinistra, il punto focale di questo pezzo è il seguente: la collocazione della SA in Europa dovrà continuare ad essere la Sinistra Unitaria o è giunto il momento di fare il salto nel Partito Socialista Europeo a fianco dei partiti socialisti democratici?
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Bruno Pierozzi*, Con SA per un nuovo Socialismo
Il voto alla SA è allo stato attuale l'unica ancora di salvezza per tutti coloro che si richiamano ad una sinistra seriamente riformatrice e tra questi anche per chi ritiene che si dovrà aprire dopo le elezioni una approfondita analisi sul capitalismo attuale e su come costruire una adeguata strategia di alternativa, che per essere tale, deve avere un respiro che valichi certamente i confini angusti dello stato italiano guardando in prima istanza all'Europa
Il 13 e 14 aprile la sinistra politica italiana si gioca il proprio futuro. Su questo punto ritengo che il candidato premier della Sinistra Arcobaleno Fausto Bertinotti non possa in alcun modo essere contraddetto. Il voto alla Sinistra Arcobaleno è allo stato attuale l'unica ancora di salvezza per tutti coloro che si richiamano ad una sinistra seriamente riformatrice e tra questi anche per chi - come me - ritiene che la Sinistra Arcobaleno dovrà in ogni caso aprire dopo le elezioni una approfondita analisi sul capitalismo attuale e su come costruire una adeguata strategia di alternativa, che per essere tale, deve avere un respiro che valichi certamente i confini angusti dello stato italiano guardando in prima istanza all'Europa. Contrariamente ad alcune forze che hanno dato vita alla nuova aggregazione non ritengo che il futuro di SA debba essere quello della nicchia minoritaria, ovvero delle forze che in Europa si collocano nel gruppo della Sinistra Unitaria Europea. E' venuto il tempo di ricomporre tutta la sinistra all'interno del Partito Socialista Europeo superando le divisioni che nei primi due decenni del novecento portarono a scissioni interne ai partiti socialisti e alla nascita del partito comunista. Nel frattempo vengono buoni segnali dalla vittoria socialista sia in Spagna che nelle elezioni municipali francesi. In entrambe i casi dovrebbe far riflettere molte compagne e compagni la quasi scomparsa delle formazioni alla sinistra dei socialisti. Come ho avuto modo di scrivere in altre occasioni (su Aprileonline) la frattura politica che portò alla nascita dei partiti comunisti era determinata da una concezione rivoluzionaria della presa del potere, con il conseguente superamento del parlamentarismo e del sistema rappresentativo democratico. Oggi a quasi un secolo dalla rivoluzione bolscevica i partiti comunisti rappresentano una realtà estremamente minoritaria e nei paesi occidentali sono tutti dentro le regole della democrazia rappresentativa, un tempo definita borghese, quindi a rigor di logica sono in contraddizione con le stesse motivazioni da cui nacquero dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, avvenimento del quale peraltro affermo essere stato un fenomeno importante di rivoluzione sociale e cambiamento economico per la Russia, che superò secoli di sfruttamento da parte della nobiltà e poi della nascente borghesia. Senza per questo accordare alcuna giustificazione per quanto avvenne in termini di repressione delle opposizioni politiche e sociali avvenute dall'avvento di Stalin in poi. [...]
*Sindacalista Spi Cgil nazionale
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