Intervista del Corriere a Boselli

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L'Avvocato del Diavolo
view post Posted on 25/3/2008, 16:07




«Veltroni? Da sindaco ha chiuso alle unioni civili. è addirittura più moderato di Rajoy»
Boselli: «Noi socialisti come Zapatero»
«In Italia c'è bisogno di una forte iniezione di laicità. A Roma candidiamo Grillini perché temiamo Rutelli»

MILANO - «Il nostro programma sui diritti civili è assolutamente identico a quello di Zapatero in Spagna. Ed è un programma chiaro: vogliamo che i diritti individuali dei nostri concittadini crescano. Non c'è alcun motivo per impedirlo. Ad esempio vogliamo il divorzio breve per chi non ha figli, una legge sulle unioni civili e norme che diano più valore alle persone nella vita di tutti i giorni». Insomma: serve un'alternativa al Pd «perché c'è bisogno in Italia di un partito che sia socialista, che è cosa ben diversa dal partito di Veltroni». E anche e soprattutto perché in Italia, e anche nella sua capitale, Roma, c'è bisogno «di una forte iniezione di laicità». Lo ha detto il segretario e candidato premier del Partito socialista, Enrico Boselli, incontrando in videochat i lettori del Corriere.it.

«EMERGENZA LAICITA'» - «E' chiaro che in Italia c'è un'emergenza laicità - ha aggiunto Boselli - perché quelle che in Italia devono essere battaglie per i diritti individuali dei cittadini in altri Stati europei sono già legge. Combattere certi diritti, come fa una parte del mondo politico, vuol dire limitare la libertà dei cittadini. Dovrebbe essere ben chiara la distinzione tra religione e stato. Invece in questi ultimi anni la politica italiana è sembrata inginocchiata davanti alle gerarchie ecllesiastiche. Il programma di Veltroni sui diritti civili è molto più moderato di quello di Mariano Rajoy, il leader della destra spagnola».

DIRITTI CIVILI A ROMA - Nella sua esperienza da sindaco di Roma, secondo Boselli, il segretario del Pd non ha mostrato una grande indipendenza dalla chiesa: «Ad esempio ha messo il divieto ad istituire il registro delle unioni civili. Eppure a Roma ci sono 60 mila persone che vivono senza essere sposate. C'è bisogno a Roma garantire più diritti civili ed è per questo che abbiamo proposto una nostra candidatura, quella di Grillini, perché penso che Rutelli possa da questo punto di vista essere anche peggio di Veltroni». E a chi gli chiedeva se non siano un insulto ai padri storici del socialismo italiano le candidature dello stesso Grillini o di Milly D'Abbraccio, simboli di un'idea diversa e più ampia di società (il primo è presidente onorario dell'Arcigay, la seconda ha un passato nel mondo del cinema hard) Boselli ha fatto notare che «proprio i Nenni, i Fortuna e i Pertini sono quelli che hanno voluto le leggi sul divorzio e sul divorzio e introdotto il diritto di famiglia» aprendo così la via all'estensione dei diritti civili nella società.

IL PS E IL PD - «Non siamo entrati nel Pd - ha poi spiegato Boselli - perché non intendevamo scioglierci e scomparire nel partito di Veltroni. L'Italia rischia di essere l'unico Paese europeo privo di un partito socialista. E poi abbiamo un programma nettamente diverso da quello di Veltron». E quale sarà la sorte in caso il Ps non acceda in Parlamento? «Garantisco che supereremo il 4% alla Camera e trovo scandaloso l'uso politico che si fa dei sondaggi elettorali. Se si dovesse dare loro credito, Veltroni dovrebbe già andare in vacanza visto che lo danno costantemente a almeno 8 punti da Berlusconi. Noi veniamo addirittura dati sotto lo zero. Ma io sono fiducioso perché noi ci siamo, anche se dobbiamo farci conoscere, perché molti media ci hanno oscurato».

«VELTRONI? PENSA GIA' DI AVERE PERSO» - «La verità è che Veltroni non sta facendo una campagna elettorale contro Berlusconi ma contro i suoi alleati perché sa che il suo avversario è troppo avanti e quindi punta solo a fare arrivare il suo partito il più avanti possibile, pur nella sconfitta». E per fare questo, è la tesi, ha tagliato i ponti a chiunque avrebbe potuto dargli fastidio. Di qui la scelta di portare avanti solo le alleanze con Di Pietro e la Bonino, «per ammiccare all'antipolitica e a quanti si contrappongono ai teodem alla Binetti», ma di «escludere Boselli perché gli fa concorrenza sul fronte riformista».

«BERLUSCONI E VELTRONI? SONO UGUALI» - Oggi, ha detto ancora il leader socialista, «la differenza tra Pd e Pdl è solo la "l"». Non solo: «Non saprei chi scegliere tra Berlusconi e Veltroni, non so chi è il meno peggio. Proviamo a pensare cosa direbbero i giornali se Obama dicesse candido il figlio di Rockfeller, invece Veltroni ha fatto proprio questo, candidando il figlio di un importante imprenditore». «La domanda che dobbiamo porci in queste ultime settimane di campagna elettorale - ha detto ancora - è se sia serio da parte dei due principali candidati premier fare la gara a chi le spara più grosse».

IL CASO ALITALIA - Il leader socialista ha parlato anche del caso Alitalia, una vicenda «su cui molti dicono bugie». «Per una compagnia così non c'è futuro se non con un'intesa con un altro grande operatore europeo - ha fatto notare -. Forse qualcosa va cambiato nella trattativa con Air France, per la tutela dei lavoratori o per non penalizzare troppo Malpensa, anche se Veltroni sbaglia ad utilizzare il criterio del "ma anche" sostenendo che si possono conservare entrambi gli aeroporti con il ruolo di hub. In ogni caso, se non si fa accordo con Air France l'alterntiva è il fallimento di Alitalia perché non ci sono le condizioni per andare avanti a lungo. E dopo campagna elettorale giudizio degli italiani sarà duro con chi avrà raccontato certe cose...».

LE PENSIONI - In mattinata Walter Veltroni aveva annunciato pensioni più alte da subito. Ma questo, per Boselli, significa «parlare a vanvera» perché «nessuno pensa di spiegare come finanziare queste proposte», visto che l'Italia «deve fare i conti con un debito pubblico doppio rispetto a quello di altri Paesi europei», che sulla capacità di programmazione rappresenta una vera e propria «palla al piede». «Veltroni e Berlusconi - ha detto Boselli - non spiegano come vogliono fare quadrare i conti e questo è immorale».

DI PIETRO E MASTELLA - «I giudici che fanno politica sono il danno principale - ha detto ancora Boselli - perché minano l'imparzialitàè che i cittadini si aspettano dal mondo della giustiza. E Di Pietro ne è l'esempio perchè non solo ha fatto il giudice ma su questo ha costruito il suo partito». Il leader socialista ha poi giustificato la scelta di offrire una candidatura a Clemente Mastella, «un gesto garantista» a difesa di un politico «distante da noi mille anni luce». Mastella - ha precisato - è tra quei «cittadini condannati in piazza già in maniera definitiva. Da garantista penso ci si debba opporre a questa giustizia-spettacolo». Tra l'altro, «è molto più facile fare una offerta garantista a chi la pensa come te, offrirla a Mastella è un gesto più difficile».

«GESU' PRIMO SOCIALISTA» - Boselli ha espresso dubbi sul fatto che una scelta privata come la conversione di Magdi Allam abbia ricevuto una così grande evidenza mediatica, un evento che «non favorisce il dialogo tra le religioni». Il leader del Ps ha infine difeso la scelta di utilizzare l'immagine di Gesù Cristo per uno spot elettorale, perché «già in passato i socialisti si richiamavano alla sua figura» e perché è stato lui il primo socialista della storia».

Alessandro Sala
25 marzo 2008
 
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