A Milano l'Expo 2015: un affare da 28 miliardi di euro

« Older   Newer »
  Share  
L'Avvocato del Diavolo
view post Posted on 31/3/2008, 17:52




La vittoria, incerta fino all'ultimo minuto, per 85 a 66
A Milano l'Expo del 2015

Alessandro Alfieri (Resp. Rel. Internaz. provincia di Milano): una vittoria bi-partisan!

Milano - Una votazione indecisa fino all’ultimo, con l’annullamento di una votazione per motivi tecnici. Prima l’esultanza turca, poi quella italiana. Tutto per un expo da 28 miliardi di euro. Questo sarebbe secondo il prof . della Bocconi e esperto di economia territoriale Lanfranco Senn, il valore dell’indotto economico dell’organizzazione dell’Expo 2015 da parte di Milano. “Vincere conta tantissimo. Soprattutto in termini economici – ha dichiarato il professore, autore della analisi sull’expo per il comune di Milano -. Il risultato potrebbe essere notevole sia come impatto diretto, per le spese dei visitatori e per quelle dell’attività correnti, sia che per le ricadute sulle imprese, tramite la costruzione di infrastrutture e la gestione delle strutture durante e dopo l’evento. Lo studio che è stato condotto ha portato a dei risultati assai lusinghieri: l’indotto complessivo si aggirerebbe attorno a 27-28 miliardi di euro. Ma il vantaggio non sarebbe solamente questo. È stato calcolato infatti che ciò contribuirebbe ad un aumento del gettito fiscale non irrilevante anche per lo stato italiano, parliamo di circa 3 miliardi di euro. Le ricadute positive quindi andrebbero soprattutto nel territorio lombardo ma ve ne sarebbero concentricamente anche per il territorio circostante, secondo la catene delle sub-forniture, e anche per il governo italiano”.
Ciò quindi in aperto contrasto con quanti sono scettici sull’organizzazione di questi grandi eventi, sempre sospettosi di una gestione “all’italiana”. Stamattina sul corriere della Sera interveniva in proposito Sergio Romano: “Esiste un partito degli scettici che non crede all'utilità delle Esposizioni Universali. Sostiene che molte opere pubbliche, realizzate in previsione dell'evento, sottraggono denaro a investimenti più importanti o si dimostrano, il giorno dopo, prive di qualsiasi reale utilità. Teme l'«effetto droga»: una specie di artificiosa euforia che lascia la città e il Paese, dopo l'evento, in uno stato di prostrazione. Pensa che lo sviluppo delle città debba essere programmato metodicamente, secondo le loro esigenze, e, soprattutto, che non debba dipendere da brevi momenti di esaltazione collettiva. Sono considerazioni apparentemente sensate e ragionevoli. Ma se mi volto verso il passato e guardo alla lunga lista delle esposizioni universali organizzate dalla metà dell'Ottocento a oggi, constato che molte di esse hanno lasciato opere, simboli o ricordi da cui la storia del progresso economico e civile è stata profondamente segnata”.
“Difficile dire quanto vale per il paese sotto altri profili – ha detto ancora a News ITALIA PRESS il Prof. Senn , certamente vale tanto per la Lombardia. Anche sotto il punto di vista occupazionale, vi dovrebbero essere 69 mila nuovi addetti non temporanei, cioè escludendo quelli che lavoreranno al momento nelle strutture dell’expo”.
Smirne è stata una avversaria inaspettatamente forte. “Il rischio di non vedere assegnato l’expo è stato molto alto perché, purtroppo non è sulla qualità del progetto che si viene valutati, se fosse stato così Milano sarebbe stata vincitrice senza alcuna competizione. Ma vi sono soprattutto i rapporti politici internazionali da valutare e questi sfuggono alla bontà o meno del progetto”.
L’Italia poi negli ultimi mesi ha accavallato numerosi problemi, non mostrando certamente la sua faccia migliore. “Non penso che le questioni della immondizia e quella della mozzarella abbiano giocato un qualche ruolo nella decisione. Milano ha una immagine autonoma da quella italiana, piuttosto avrebbe potuto giocarla la vicenda di Malpensa, una vicenda che coinvolge il territorio lombardo e milanese. Si penso che Malpensa possa essere stata un piccolo danno per l’assegnazione dell’expo.” Ha concluso Senn.

Come si legge nel rapporto per l’EXPO 2015 sono previsti numerosi investimenti infrastrutturali, relativi non solo alla sede dell'EXPO, ma anche ai collegamenti stradali, a nuove strutture ricettive, ad opere urbanistiche e ad infrastrutture tecnologiche, per un costo complessivo valutato in 2,8 miliardi di euro, che considerando anche l'IVA a carico degli enti pubblici interessati raggiungono i 3,2 miliardi, di cui circa il 30% finanziabile da capitale privato.

La stima dei costi operativi che la Società Organizzatrice dovrà sostenere per lo svolgimento dell’Expo (costi di gestione dell'evento) ammonteranno a 890 milioni.

Sono inoltre previsti da qui al 2015 altri importanti investimenti infrastrutturali, non strettamente legati all'EXPO, comprendenti interventi sulla rete metropolitana (tra cui la costruzione del primo tratto della linea 5 da Garibaldi a Bignami, avviata ai primi di novembre 2007), stradale, ferroviaria e autostradale (BRE-BE-MI, Pedemontana, Tangenziale Est esterna).
Questi progetti, tutti già approvati e parzialmente finanziati, hanno un costo complessivo che ammonta a 10,2 miliardi di euro, di cui 2,5 già finanziati. Se realizzati nei tempi previsti, potranno consentire di modernizzare notevolmente il sistema infrastrutturale lombardo, rendendolo in grado di reggere meglio i carichi di traffico determinati dallo svolgimento dell'EXPO e contribuendo in definitiva al successo dell'iniziativa.
 
Top
0 replies since 31/3/2008, 17:52   165 views
  Share