VIVA LA LIBERTA'

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Claudio Michelazzi
view post Posted on 19/4/2008, 13:33




Oggi, ben lo sappiamo, si vive nella società del mercato globale. Oggi tutto ha un prezzo, si può vendere oppure acquistare, si può accumulare. Oggi tutto è economicizzato.
Spesso accade che il bambino dell’era economica desideri fortemente una caramella. Attraverso mille tentativi cerca di appropriarsene.
Una volta avuto l’oggetto del suo desiderio la succhia un po’ e subito dopo la sputa,
perché ormai stanco, inseguendo qualche altra chimera.
Accade così anche all’adolescente con la playstation. La desidera, l’ottiene e subito dopo la mette in un angolo annoiato da essa. L’adulto poi si comporta così con le auto, i vestiti e anche con le persone.
Questi comportamenti coatti sono legati ai cosiddetti valori economici della nostra era, che vede molti individui, in modo intenzionale oppure non intenzionale, impegnati a tramutare in economia ogni dimensione umana che diventa vendibile oppure acquistabile.
Vi sono però ancora, per fortuna, valori umani e sociali, laici e civili, che dobbiamo tutelare con tutte la nostre forze perché sostanzialmente valori etici e morali non economici ma che anzi dovrebbero essi controllare le dinamiche economiche.
Principi come l’uguaglianza, la fratellanza, la giustizia,l’onestà intellettuale e pratica, la virtù civile e quella civica non sono valori economici. Mai potranno diventarlo perché nati dall’uomo per l’uomo e quindi vitali a differenza dell’economia che tende alla disumanizzazione, alla neutralizzazione dell’umano. Sicuramente però il valore in assoluto più importante per l’umanità è quello della libertà da cui discendono tutti gli altri principi morali ed etici. Ma libertà è una e non tante.
Si parla troppo, oggi, non solo in ambiente economico, di libertà particolari. Tutti si fanno paladini di libertà varie che sono spesso solo le proprie.
Ma io credo fermamente che libertà sia concetto generale, universale. Saint Just sosteneva che “ l’idea particolare che ciascuno si fa della propria libertà secondo il proprio interesse personale produce la schiavitù di tutti.”. La libertà è una ed uguale per tutti.
La libertà e tutti gli altri valori etici e morali sono strettamente legati all’essenza dell’umanità, non possono e non devono assolutamente essere disumanizzati dalle dinamiche di un’economia divorante.
Ecco una piccola storia.
Il concetto di libertà, in Europa, nacque un giorno di luglio dell’anno 1789 quando un popolo affamato si arrabbiò e fece una rivoluzione anche perché una sciocchina che per un insulso diritto divino lo comandava, leggermente così rispose ad una domanda di pane: “Se non hanno pane che mangino brioches.” dimostrando come anche allora dall’alto si era distanti anni luce dalla realtà di una nazione. Da quel giorno i più grandi valori dell’umanità dilagarono in ogni dove. In Italia giunsero attraverso il pensiero e le azioni di Filippo Buonarroti e si diffusero ed articolarono sempre più grazie a uomini come Pisacane e Mazzini e a tanti altri, per tutto il nostro Risorgimento e oltre salvo poi essere completamente calpestati e dimenticati durante un brutto ventennio nero che predicava i propri “valori” aggressivi e prevaricatori che altro non erano che frustrazioni personali e complessi patologici. Fu per reagire ad uno stato di cose ormai intollerabile che uomini stanchi di essere perseguitati per le proprie idee e desiderosi di vivere finalmente in un mondo libero,decisero di non accettare più leggi razziali, confini, deportazioni, lager, soluzioni finali, guerre, manganelli, censure, ed altre amenità e di lottare perché tutti, anche quelli che avevano umanamente paura o erano d’accordo con il regime e con i suoi valori,
potessero finalmente assaporare l’aria salubre di un mondo libero. E quegli uomini divennero la Resistenza. E si sacrificarono per un mondo dove la libertà, una e uguale per tutti, consentisse a tutti gli uomini di poter trovare la propria dignità, di poter esprimere la propria umanità, con semplicità oppure con complessità, di poter vivere la propria vita con serenità, di poter essere ed agire insieme a tutti gli altri uomini. Di poter aspirare all’uguaglianza. Di poter tentare di essere, alla fine, felici.
Ecco perché la libertà non è una caramella e nemmeno una playstation. Ecco perché la libertà è una e diritto di ogni uomo e non di pochi. Ecco perché i valori morali ed etici, fondamentalmente parte della sfera umana, che germinano dal principio della libertà non possono e non devono essere economicizzati.
Ecco perché siamo in dovere di rendere omaggio alle azioni e di portare avanti, con ogni mezzo rispettoso del consesso civile, le idee ed i pensieri di tutti quegli uomini che dal 1789 fino ad oggi hanno lottato fino a morirne per la nostra libertà.
Ecco allora che il 25 aprile, data storica che coronò in Italia l’ultima, speriamo, lotta sanguinosa per la libertà umana deve essere oggi per tutti una grande festa. Una festa di felicità e speranza. Una festa di impegno civile, di responsabilità e di consapevolezza umane.



CLAUDIO MICHELAZZI


 
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