Merito, Considerazioni sul momento storico

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voltaire99
view post Posted on 1/12/2008, 22:53




MERITO
Premessa:



Il mio cane Voltaire, l’immancabile, ha ripescato un mio scritto dal cestino.



Lo pubblico.





MERITO





Il merito e la capacità individuale sono nemici giurati della conservazione sociale: l’epopea della presidenza Bush lo ha dimostrato pienamente ancora in questi giorni.



Le assurdità di scelte belliche non sostenibili hanno fatto crollare il sogno americano.



Obama rappresenta le scelte opposte: le capacità individuali debbono prevalere sulle scelte di “appartenenza ad un gruppo”.



Ecco semplicemente cadere la sottoveste di quanto realmente accaduto in questi tempi: un conflitto sociale dove le elites privilegiate hanno cercato uno scontro annientante rispetto ad un confronto che non potevano sostenere.



Con la presidenza Bush, alleandosi a criminali, molti di loro riusciranno a farla franca per altri decenni.



La trasformazione che hanno subito li ha resi vulnerabili: il cemento dell’appartenenza anche e specialmente in difesa dei loro torti peggiori li ha delegittimati, rendendoli farabutti, moralmente abbietti ed inaccettabili.



Si sono sgretolati sotto gli stessi criminali di cui si sono serviti.



L’etica è stata resa ridicola attraverso la fanatizzazione delle masse e gli estremismi, scelte che hanno portato ad una guerra globale con qualunque pretesto: religioso, etico, politico…



In realtà ogni pretesto è stato utilizzato per distogliere l’attenzione dagli aspetti economico sociali di quanto avveniva.



Una lotta contro il ceto medio e una cultura sia di massa che di elevata qualità è la realtà dei fatti, volta ad evitare un sistema di istruzione diffuso che rende non agevole la sottomissione delle popolazioni.



L’istruzione può al più essere utile a rendere docili gli strati inferiori della società.



Esempio lampante ne è la cultura del consumo: “la pubblicità”.



Come immaginare una società dove almeno un miliardo di persone dovranno spostarsi nei prossimi 30 anni?



Una cittadella ideale, una roccaforte di scienziati servitori il cui compito principale sia tenere sottomessi la popolazione in armi che a sua volta controlla l’immensa moltitudine che grida “pane” come nell’opera Quasimodo di Cocciante.



Tutto questo non avrebbe potuto realizzarsi neppure se i deliri della presidenza Bush e dei suoi fidi conservatori sparsi per il mondo intero avessero trionfato totalmente.



Che accadrà invece?



Il Chaos?



No, e neppure l’ordine.



Avverrà una trasformazione.



Al momento nessuno ha spinto la sua immaginazione su scenari reali in merito, soprattutto per paura: Bush ed i suoi sgherri non permettono di ragionare ed utilizzano il terrore per impedire l’uso della ragione.



Sprazzi e bagliori già si fanno avanti, tuttavia l’immaginare il futuro è ancora primario, volto più a non farsi travolgere da una valanga che ad organizzare il da farsi.



Una parte però è fondamentale: la ricchezza ed il controllo delle popolazioni che si sposteranno dovrà mutare.



Quale l’unico elemento che può favorire la convivenza e garantire un minimo comun denominatore?



Favorire i capaci ed i meritevoli: solo così si può immaginare un controllo sociale più equo che favorisca la pace.



Fecero così anche i nostri antenati alla caduta dell’impero romano anzi alle invasioni barbariche: insegnando alle popolazioni che venivano a far preda e razzia la rotazione delle colture ne ricavarono soldati con cui contrastare le popolazioni che continuavano ad invadere le terre prima imperiali.



Anche questa immagine è assai grossolana, ma al momento pare essere la più sofisticata tra le soluzioni ipotizzate.



Nuovamente non corrisponde chaos contemporaneo, dove gli immigrati non sono solo disperati, ma sono soprattutto persone con capacità culturali ed umane superiori spesso alla media della nostra popolazione.



Come non essere travolti senza i cannoni di La Marmora attualmente impersonati dai governi fantoccio di Bush?



Ecco i capaci e meritevoli allearsi con coloro che hanno le qualità per gestire la situazione.



Intendo definire il termine qualità almeno nei modi seguenti seguenti:



1) Onestà. E’ il termine morale meno apprezzato al momento, ma il più necessario.

2) Adattabilità. Molte persone non sono in grado di convivere tra loro, gli esempi sono quotidiani. Solo manterrà una condotta non pericolosa nel tempo verrà premiato.

3) Capacità. E’ il termine che terrorizza le “elites”: è loro convinzione radicata che “pochi tra noi hanno le capacità sufficienti per non essere travolti”.



Si può ovviare a questo accettando il ricambio nelle classi sociali e nelle posizioni di comando in relazione al merito ed alle capacità.



Mutamenti così importanti se gestiti degnamente, permettono di adattarsi senza traumi.



Scelte dettate dal panico, quali quelle della destra conservatrice degli ultimi anni portano allo stesso effetto devastante, proprio quello temuto, in minor tempo e con risultati ancora peggiori: i fatti lo stanno testimoniando.



Si rende necessaria la rivalutazione della classe media sia a livello sociale, che della cultura, da vedersi come una risorsa e non come un focolaio di rivolte permette di garantire il patto sociale in relazione ai capaci e meritevoli.



Il gestire nel tempo questi mutamenti sociali attraverso la classe media permetterà di ammortizzare nel tempo questo eventi storici ancora senza nome.



Bush ha immaginato il periodo che attraverseremo come un nuovo profondo medioevo.



La mia proposta sociale ne farebbe un nuovo sorgere della borghesia, un nuovo rinascimento.



Non sarà nulla di tutto ciò.



Dobbiamo evitare di essere travolti da una catastrofe dominando gli eventi.



Neppure i capaci e meritevoli saranno sufficienti: tutti dovranno lottare.



Dalla capacità di organizzare e decidere dipenderanno le nostre vite e quelle delle generazioni future.



Genova 1\12\08



Avv. Stefano Procaccini
 
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