PER UN NUOVO 25 APRILE

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Claudio Michelazzi
view post Posted on 21/4/2009, 12:20




PER UN NUOVO 25 APRILE

Il 25 aprile è sempre stato un appuntamento dovuto e necessario.
Quest’anno però è più necessario e dovuto del solito.
Non solo perché è il sessantaquattresimo anniversario di quella liberazione che, mai come in quei momenti drammatici del 1945,
venne come fine di uno sporco ventennio che rimarrà monito indelebile nella storia di ogni civiltà, ma perché giunge oggi in un momento particolarmente critico del nostro vivere.
Ormai diventa quasi scontato dire che la crisi di questi tempi è probabilmente quella peggiore che l’Italia, l’Europa, il mondo intero abbiano mai affrontato fino ad ora dalla fine del secondo conflitto mondiale.
Ma la profonda crisi strutturale e di sistema non è esclusivamente un problema economico, come vogliono farci credere i grandi dispensatori di battute,di ottimismo e di populismo.
La profonda crisi è prima di tutto, una crisi etica
e morale, di principi e di valori.
Ecco allora che una data come il 25 aprile, così importante, diventa oggi strettamente necessaria.
Il 25 aprile del 1945 è stato un momento fondamentale per la storia della nostra civiltà, un momento in cui, finalmente, tutte le forze
progressiste e democratiche del Paese:
liberali, radicali, azionisti, cattolici, socialisti ,comunisti,
repubblicani e tanti altri,riuscirono, con estremo sacrificio di menti e corpi, ad eliminare finalmente, ma non per sempre, il tarlo del fascismo che da quando è nata l’Italia, rode le menti e gli animi di una grossa parte del nostro popolo.
Analizzando con onestà intellettuale tutte le fasi storiche che dal Risorgimento ad oggi hanno caratterizzato la nascita del nostro Paese, con chiarezza possiamo notare che una stragrande maggioranza dell’italico popolo ha da sempre nel DNA una forte tendenza a pensare ed agire in modo fascista, nel senso più lato del termine.
Da Filippo Buonarroti in poi, lo spirito, le idee e le azioni di natura più progressista, democratica, libertaria, civile,
sono quasi sempre state appannaggio di un’élite colta, di sensibilità radicale, di formazione illuministica e di estrazione borghese.
Il popolo, ahimè, si è sempre lasciato guidare, nel bene e nel male.
Pensiamo al caso eclatante, spesso dimenticato, del grande Carlo Pisacane, ucciso crudelmente dagli stessi contadini che egli voleva andare a liberare dalla schiavitù imposta dai Borboni.
Ed è proprio questa élite, avanguardia intellettuale, sociale, radicale, libertaria e democratica, di cui facevano parte, durante il primo Risorgimento,Mazzini, Garibaldi, Pisacane e diversi altri grandi spiriti, che riuscì, con enormi sforzi, ad agire culturalmente, civilmente e pragmaticamente facendo in modo che il popolo italiano trovasse quell’unità nella libertà e nella civiltà. Unità che pure venne con grandi disagi e problemi, magari irrisolti fino ad oggi, ma che fu, il compimento e lo sviluppo di tutte le grandi idee e le grandi azioni di quegli uomini.
Anche durante il secondo Risorgimento, quando una grande parte degli italiani trovò nel Mussolini, nei suoi scherani e nei loro vaneggiamenti, forse i più degni rappresentanti di quel DNA collettivo, ci fu un’ élite di uomini grandi e saggi che lottò per non essere più serva e schiava di leggi razziali, di militarizzazioni e di soprusi.
Questi uomini, che saranno poi quasi tutti vittime innocenti del tarlo fascista, i Gobetti, i Rosselli, i Gramsci e tanti, tanti altri, riuscirono a trascinare una gran parte del popolo che finalmente resistette e salì in montagna.
Oggi, dobbiamo tristemente e realisticamente constatare, nel nostro Paese, ma non solo,a fronte del dilagare di quella tendenza generalizzata al fascismo come forma mentis e non solo, abbiamo una fievole risposta democratica e progressista da parte di ben poca avanguardia intellettuale, politica e civile, e questo problema è,a dir poco, preoccupante.
Ecco perché, mai come oggi, diventa fondamentale ricordare il 25 aprile 1945, festa della liberazione dal nazi-fascismo, ma anche festa dell’avvenuta riconciliazione degli italiani con la libertà, con la democrazia, con la giustizia, con la pace, con il progresso.
Ecco perché, mai come oggi, diventa assolutamente necessario rimettere in campo, in questo 25 aprile 2009,
la libertà, la democrazia, la giustizia, la pace, il progresso. Cercando magari di far tacere una buona volta
quel tarlo che da sempre ci rode.
Abbiamo avuto già troppe vittime a cui è stata data la palma del martirio a causa della faciloneria di un popolo o degli sporchi interessi di chi al momento lo guidava.
Per concludere, facciamoci tutti un grande augurio in questi tempi: speriamo vivamente di non aver mai
più bisogno di dover entrare nella,seppur gloriosa,carboneria o di dover salire in montagna con nuove brigate partigiane per dover ancora una volta lottare per la libertà, da quella individuale a quella collettiva, per la pace, per la giustizia e per la democrazia dando così finalmente scacco ai corsi e ricorsi della storia.

CLAUDIO MICHELAZZI

Associazione Mazziniana Italiana

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sez. “Cadore-Giovanna Zangrandi”
 
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